È stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche la nuova legge che disciplina l’oleoturismo, definendo i requisiti necessari per svolgere tale attività da parte delle aziende agricole e da quelle di trasformazione e commercializzazione.
Per attività oleoturistica, si legge nella nuova normativa, si intende l’insieme delle attività di conoscenza dell’olivicoltura e dell’olio extravergine di oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’olivo, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio extravergine di oliva, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito dei luoghi di coltivazione e produzione. In particolare, consistono in:
– attività formative ed informative, rivolte al pubblico e ai consumatori, delle produzioni olivicole del territorio e della conoscenza dell’olio;
– iniziative di carattere formativo e informativo, culturale e ricreativo svolte nell’ambito dei frantoi e degli oliveti, ivi compresa la raccolta dimostrativa delle olive;
– attività di degustazione e commercializzazione delle produzioni olivicole aziendali anche in abbinamento ad alimenti.
Per lo svolgimento dell’attività oleoturistica, oltre ad una adeguata formazione, sono richiesti ambienti dedicati ed attrezzati, parcheggi, materiale divulgativo, sito internet per la prenotazione delle visite, cartello informativo. Va presentata la SCIA al proprio Comune per l’inizio dell’attività.
“Uno strumento innovativo a supporto della multifunzionalità dell’azienda agricola, dello sviluppo economico integrato, della valorizzazione di luoghi, produzioni e produttori” l’ha definita l’assessore regionale all’agricoltura Andrea Maria Antonini nella lettera inviata agli imprenditori olivicoli regionali. Aggiungendo poi: “L’oleoturismo arricchisce ulteriormente il ventaglio delle attività economiche, incentivando la creazione di strutture ricettive specializzate, l’organizzazione di visite guidate, la realizzazione di percorsi esperenziali legati alla cultura e alla storia dell’olio di oliva”.
Per leggere l’intera legge clicca qui