Torna nelle domeniche dell’8 e del 15 ottobre a Cantiano la Fiera Cavalli, tradizionale rassegna zootecnica dedicata alla razza equina del Catria. Dopo lo stop dell’edizione primaverile, causato dai danni infrastrutturali dovuti all’alluvione dello scorso anno, questa 44^ edizione vedrà alternarsi dimostrazioni equestri, focus di approfondimento e, soprattutto, l’esposizione di decine di esemplari grazie alla presenza degli allevatori che custodiscono la razza.
Il cavallo del Catria, infatti, è un’animale estremamente caratteristico, e raro, tanto da essere destinatario di particolare attenzione da parte sia della Regione Marche che di Amap. Un apposito sostegno agli allevatori è riconosciuto con la misura di 10.1 del Psr e la stessa razza rientra anche fra quelle tipiche della Biodiversità Agraria delle Marche.
A tal proposito il dott. Gianni Buccolini, funzionario del settore zootecnico della Regione Marche e presidente della Commissione di Valutazione per le fattrici della razza, ci ricorda come tali animali abbiano una storia estremamente antica, essendo stati originariamente selezionati per trasportare la legna dalle montagne verso valle per poi farne carbone. Grazie alla forza e la robustezza tipica di questi animali, oggi non più utilizzati come mezzi di lavoro, si sta assistendo ad una rivalutazione di questa razza in chiave turistica/sportiva.
“Un passaggio importante è stato il riconoscimento della razza da parte di ANANERAI -Associazione Nazionale Razze Equine e Asinine Italiane – sottolinea Buccolini –che l’ha inserita fra quelle a limitata diffusione. La consistenza di animali iscritti al libro genealogico, oggi, è di circa 450/500 esemplari che si contraddistinguono per un portamento sobrio e robusto mentre i mantelli ammessi sono il baio, il morello ed il sauro. Il temperamento è molto equilibrato, adatto anche per ippoterapia e bambini”
Una razza dalle grandi potenzialità, dunque, che in un comparto di nicchia, ma ad alto valore aggiunto, quale è quello dell’allevamento equino può rappresentare un’ottima soluzione di rilancio soprattutto per le aree interne e più marginali (buon adattamento al pascolo, piede resistente che richiede poche cure e resistenza anche al freddo).
A riprova di ciò il progressivo allargamento dell’area di allevamento che dalle originarie zone del Catria (Cantiano, Cagli, Piobbico) si sta ampliando anche alla provincia di Ancona (Sassoferrato e Fabriano) il maceratese e la vicina egione Umbria.
Un’opera di selezione orientata prevalentemente verso l’allevamento di animali adatti nel turismo equestre e per il diporto, ma resta comunque significativa anche la possibilità di valorizzazione per la produzione di carne.