Ci troviamo ormai in procinto delle semine per la prossima annata agraria 2023/2024, stagione che sarà contraddistinta dalla completa applicazione della nuova Pac. A tal proposito, fra i molteplici interrogativi e dubbi che ancora contraddistinguono tale nuova programmazione economica, alcuni riguardano l’obbligo della rotazione colturale (BCAA7 Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali della condizionalità rafforzata) per chi vuole beneficiare degli aiuti comunitari. La scorsa campagna, infatti, tale norma non è stata applicata a causa dei problemi di approvvigionamento delle produzioni agricole causati dalla guerra in Ucraina, rimandando tale onere all’annata in corso.
Ricordiamo che l’obbligo della rotazione consiste in un cambio di coltura almeno una volta all’anno a livello di parcella (eccetto nel caso di colture pluriennali, erbe e altre piante erbacee da foraggio e terreni lasciati a riposo). Tale rotazione è da intendersi come cambio di genere botanico e, pertanto, non ammette la monosuccessione dei seguenti cereali: frumento duro, frumento tenero, triticale, farro. Ovviamente tale monosuccessione può essere bloccata anche con una coltura secondaria (es. soia di secondo raccolto) purché adeguatamente gestita, cioè, portata a completamento del ciclo produttivo, il quale deve avere una durata di almeno 90 giorni.
A questo proposito il Ministero dell’agricoltura, su sollecitazione di Confagricoltura, ha chiarito quanto segue:
FAQ n. 1 Domanda:
In merito alla BCAA 7, il DM Condizionalità 2023 recita che “ai fini del rispetto della presente norma sono ammesse le colture secondarie purché adeguatamente gestite, cioè, portate al completamento del ciclo produttivo e che coprano una parte significativa del periodo tra due coltivazioni principali. Questo si concretizza nella scelta di colture secondarie caratterizzate da un ciclo produttivo di durata adeguata che in ogni caso assicuri la permanenza in campo della coltura secondaria per almeno 90 giorni”. Ciò significa che le colture secondarie devono stare in campo almeno 90 giorni ed essere necessariamente raccolte oppure basta che rimangano in campo per un periodo di almeno 90 giorni e poi possono essere sovesciate?
Riposta:
Le colture secondarie devono:
1) Essere tenute in campo almeno 90 giorni.
2) Essere portate a frutto (non necessariamente al frutto botanico, ma anche un frutto agronomico: ad esempio, il mais, che ha come frutto botanico – ma anche agronomico – la pannocchia con granella matura, può anche essere utilmente raccolto prima della maturazione botanica, cioè alla maturazione cerosa della granella, insieme a tutta la pianta, ed essere insilato. In entrambi i casi il frutto risponde agli obblighi della BCAA 7).
3) Non essere sovesciate, ma essere raccolte…
Di conseguenza, sembra ormai accertato che le cosiddette culture “covercrop” non siano utilizzabili per interrompere la successione fra monoculture. Va inoltre comunque ricordato che l’ambito di applicazione della rotazione obbligatoria comprende unicamente le superfici a seminativo. Sono pertanto esenti le aziende:
a. i cui seminativi sono utilizzati per più del 75 % per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, costituiti da terreni lasciati a riposo, investiti a colture di leguminose o sottoposti a una combinazione di tali tipi di impieghi;
b. la cui superficie agricola ammissibile è costituita per più del 75 % da prato permanente, utilizzata per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio o investita a colture sommerse per una parte significativa dell’anno o per una parte significativa del ciclo colturale o sottoposta a una combinazione di tali tipi di impieghi;
c. con una superficie di seminativi al di sotto dei 10 ettari;
d. i cui seminativi sono costituiti da colture sommerse;
e. relativamente alle superfici certificate come Biologiche (Regolamento (UE) 2018/848) e quelle condotte secondo i disciplinari della Produzione Integrata (SQNPI).