Si celebra oggi la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. E l’agricoltura, come noto, rappresenta uno dei settori dove gli incidenti sul lavoro hanno un’alta incidenza. Nel settore operano più di 1,1 milioni di imprese – 30 mila circa quelle nelle Marche – in maggioranza (93,5%) ancora a gestione familiare o individuale (dato Inail al 15 gennaio 2024).
Dall’analisi dei dati presenti negli archivi statistici dell’Inail, aggiornati al 31 ottobre u.s., emerge tuttavia che nel quinquennio 2018-2022 gli infortuni riconosciuti dall’Istituto nella gestione Agricoltura sono stati 114.744, di cui 447 mortali. Circa la metà dei decessi avvenuti in occasione di lavoro è legata alla perdita di controllo di una macchina agricola (frequente è il caso di ribaltamento del trattore). I dati più recenti, relativi alle denunce presentate all’Inail nei primi 11 mesi del 2023, mostrano un incremento dello 0,4% degli infortuni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, da 24.341 a 24.450, mentre i casi mortali denunciati sono stati 113, uno in più rispetto ai 112 del 2022
L’agricoltura è dunque un settore ad elevato rischio in termini di frequenza e gravità degli infortuni denunciati, richiedendo una particolare attenzione e coinvolgimento da parte degli Enti e delle Istituzioni preposti alla definizione di misure di protezione e prevenzione a tutela della salute e della sicurezza degli operatori del settore agricolo.
Per questo motivo, la normativa nazionale di riferimento per la sicurezza sul lavoro in agricoltura, ovvero il Testo unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro, stabilisce gli obblighi documentali per le imprese e implementa l’attuazione di provvedimenti di prevenzione e protezione dai rischi prevedibili.
Normativa di riferimento
La sicurezza sul lavoro in Italia è disciplinata da:
- Testo Unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro (Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81) regola gli obblighi documentali e le misure preventive per la sicurezza dei lavoratori.
- Decreto Interministeriale 30/11/2012: che obbliga tutte le aziende alla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
- Decreto Interministeriale 27/03/2013: introduce misure per la valutazione dei rischi e i relativi compiti e responsabilità nelle aziende che impiegano lavoratori stagionali.
Più nel dettaglio il Testo Unico include:
- disposizioni chiave per la salvaguardia dei lavoratori agricoli,
- obblighi per i datori di lavoro;
- misure preventive di vario tipo;
- l’utilizzo dei dispositivi di protezione.
L’articolo 21 del Testo Unico estende tali obblighi anche ai lavoratori autonomi nel settore agricolo, quali coltivatori diretti e soci delle società semplici operanti, imponendo loro l’utilizzo di:
- attrezzature a norma;
- dispositivi di protezione individuali.
Le aziende agricole sono tenute a far rispettare le norme di sicurezza a tutti i lavoratori subordinati, indipendentemente dall’inquadramento contrattuale, includendo lavoratori fissi e stagionali, occasionali, lavoratori familiari con vincoli di subordinazione e apprendisti.
I rischi in agricolt
I rischi in agricoltura: una panoramica completa
ura sono categorizzati in eventi infortunistici e malattie professionali, con specifici rischi legati alla tipologia di azienda, all’ambiente, ai macchinari e alle sostanze utilizzate. Alcuni esempi di rischi specifici includono:
- stress lavoro correlato;
- rischio biologico (es. contatto con animali, batteri, virus);
- rischio chimico (es. uso di fitofarmaci, fertilizzanti);
- rischio posturale e da movimentazione manuale dei carichi;
- rischio incendio;
- rischio rumore;
- rischio da utilizzo di attrezzature;
- rischio vibrazioni; ecc.
I documenti obbligatori per la sicurezza in azienda
Per semplificare la disciplina, di seguito vi proponiamo un elenco dei documenti obbligatori da avere in azienda.
- Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), che include la nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), gli incaricati delle misure di prevenzione incendi, primo soccorso e gestione delle emergenze, nonché la nomina del Medico Competente e del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS).
- Gli attestati che comprovano la formazione obbligatoria dei lavoratori, degli addetti alle emergenze antincendio e primo soccorso; RSPP; eventuali dirigenti; preposti; RLS; e la formazione specifica per lavori particolari, la manipolazione di prodotti a rischio specifico e l’utilizzo di macchinari e mezzi aziendali (es. conduzione mezzi, carrelli, impianti di sollevamento, carro ponte, gru, ecc.).
- Eventuali contratti d’appalto o di prestazioni d’opera con relativi DUVRI (Documento Unico Valutazione Rischi Interferenti).
- Il Piano di Emergenza Aziendale che comprende le misure da attuare sia in caso di rischi individuati nel DVR (incendio, alluvioni, ecc.), sia in situazioni in cui i lavoratori siano esposti a pericoli gravi e immediati, adattato alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda e al numero di personale in attività.
- Rischi specifici individuati in azienda, tra cui rischi meccanici, per i quali è necessario mantenere in azienda:
- Il Libretto che attesta la verifica periodica dei mezzi di sollevamento (muletti, ascensori, montacarichi, sollevatori telescopici ecc.);
- I libretti relativi all’istruzione sull’uso e manutenzione dei macchinari e delle attrezzature;
- Documenti di circolazione relativi a veicoli ed attrezzature;
- Abilitazione all’utilizzo di specifiche attrezzature da lavoro (ad es. piattaforme di lavoro mobili elevabili, gru a torre, gru mobile, gru per autocarro, carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo, trattori agricoli e forestali, macchine movimento terra, ecc.).
- Certificato di prevenzione incendi per le aziende che per dimensione e tipologia di attività ne prevedono l’obbligo.
- Contratto per la verifica periodica dei mezzi di estinzione e rilevatori automatici d’incendio.
- Registro dei controlli periodici.
- Registro dei rifiuti per le ziende che per dimensione e tipologia di attività ne prevedono l’obbligo.
- Schede di sicurezza delle sostanze utilizzate.
- Patentini per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari.
- Registro dei trattamenti (anche noto come quaderno di campagna).
- Fatture di acquisto dei prodotti fitosanitari presenti in azienda (da conservare per tre anni).
- Autorizzazione dei pozzi e referti analitici delle acque.
- Smaltimento delle acque reflue.
- DIA sanitaria per attività di produzione primaria (reg. 853/2004).
Per quanto concerne la medicina del lavoro, invece, è necessario che ciascun lavoratore disponga di un certificato di idoneità alla propria mansione. Il protocollo sanitario viene eseguito dal medico competente designato, e al lavoratore è richiesto di sottoporsi regolarmente alle visite periodiche indicate nel suddetto protocollo.
La prevenzione degli infortuni in agricoltura: il ruolo dell’INAIL
Relativamente all’attività di prevenzione, l’Istituto Nazionale degli Infortuni sul Lavoro (INAIL) offre misure di sostegno alle imprese agricole e ai giovani agricoltori. Tra gli strumenti messi a disposizione dall’Istituto negli ultimi anni spiccano ragionevolmente quelli rivolti alla mitigazione dei rischi legati all’utilizzo di trattori, e più in generale delle macchine agricole.
In particolare, dall’introduzione nel 2010, gli incentivi Isi per la sostituzione di trattori e macchinari obsoleti hanno rappresentato un importante strumento per la promozione della sicurezza e della sostenibilità del settore. Attraverso due avvisi pubblici specifici per l’agricoltura (2016 e 2019-2020), e un asse di finanziamento dedicato all’interno dei bandi Isi annuali, l’iniziativa ha favorito la sostituzione di migliaia di trattori e macchinari obsoleti con modelli più sicuri e performanti.
Tra il 2016 e il 2022, oltre 28.000 progetti sono stati presentati dalle imprese agricole, con circa 6.300 ammessi al finanziamento. Il bando Isi 2023 si prefigge di dare un ulteriore impulso a questa positiva tendenza, stanziando 90 milioni di euro per l’agricoltura, 55 milioni in più rispetto all’anno precedente.
L’obiettivo di questi progetti è quello di favorire un rinnovamento del parco macchine agricolo, favorendo l’adozione di tecnologie avanzate e di sistemi di sicurezza all’avanguardia. Un investimento che si traduce in una maggiore sicurezza per gli agricoltori, in una riduzione dell’impatto ambientale e in una migliore competitività del settore.
Conclusioni
L’agricoltura è un settore fondamentale per l’economia italiana, questo è pacifico, ma è anche un settore ad alto rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, dunque per contrastare questo fenomeno, è necessario un impegno congiunto da parte di tutti gli attori del settore!
Le istituzioni possono e devono rafforzare la normativa sulla sicurezza sul lavoro in agricoltura, semplificando gli adempimenti burocratici e favorendo la diffusione di una cultura della sicurezza.
Le aziende agricole dovranno investire nella formazione dei lavoratori, nell’acquisto di macchinari e attrezzature sicure e nell’adozione di misure di prevenzione adeguate.
I lavoratori dovranno acquisire consapevolezza dei rischi e adottare comportamenti idonei per la propria sicurezza.
Ci teniamo a ricordare che la sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo legale, ma anche un investimento per il futuro del settore agricolo. Un’azienda agricola che tutela la salute e la sicurezza dei propri lavoratori è un’azienda più efficiente, produttiva e competitiva.
Articolo tratto da www.ruminantia.it
In copertina: la fotografia vincitrice di Roberto Targa, intitolata ‘L’agricoltura ieri e oggi: generazioni a confronto’, vincitrice del concorso di Confagricoltura.