Tinture naturali, una serata nel ricordo di Alessandro Maria Butta

Sabato prossimo, alla Casa della Canapa di Antonio Trionfi Honorati
Attualità
di Giorgia Clementi

Un uomo in blu”, questo l’epiteto scelto per ricordare Alessandro Maria Butta ed intitolare la serata a lui dedicata in programma presso la Casa di Canapa di Antonio Trionfi Honorati. Si terrà dal pomeriggio di sabato 20 luglio, in collaborazione con La Campana di Ascoli Piceno, con la volontà di ricordare, a due anni dalla scomparsa, chi era “il tecnologo alimentare curioso” che aveva capito come tingere sapientemente il mondo partendo dalle piante.

Le origini e l’Agriturismo La Campana

Alessandro l’ho conosciuto nel 2018 grazie ad un amico in comune che si occupava di canapa. Lui in quel momento stava lavorando con la lana ma era anche uno dei più grandi produttori di guado in Europa e trattava tutte le tinture naturali”. Partendo dall’incontro con Alessandro, Antonio Trionfi inizia a raccontare la storia di Butta, scomparso il 9 luglio di due anni fa. Una storia che intreccia i propri fili con quelli della nostra Regione quando, negli anni Ottanta, un gruppo di famiglie di Milano, decidono di lasciare la città lombarda e trasferirsi nella casa che oggi ospita l’Agriturismo La Campana, a Montefiore dell’Aso. Alessandro allora era un chimico alimentare, aveva frequentato il neonato corso di laurea in Scienze delle Preparazioni Alimentari e decise di mettere i propri studi a servizio della nuova avventura.

In un paio di anni ristrutturano il posto ed iniziano a lavorare come fattoria comprando, prima delle capre per il formaggio, poi i vigneti per renderlo, successivamente, anche un agriturismo. Alessandro intanto si occupava di commerciare il guado. Quando ci siamo incontrati mi chiese se mi interessava”.

Trattare il guado

Antonio Trionfi Honorati
Antonio Trionfi Honorati

Il problema, spiega Trionfi, era il guado: “si tratta di una pianta parente del cavolo e a vederla sembra uno spinacio, quindi molto bassa. Alessandro faceva la raccolta con una macchina per raccogliere gli spinaci e così mi aiutò a trovare una macchina per fare lo stesso”.

Poi, sono iniziate le varie prove per ricavarne la tintura. “Le prime sperimentazioni le abbiamo fatte insieme ed era bellissimo vedere come da una pianta potesse uscire il colore blu. Avevamo a disposizione l’impianto di biogas per l’acqua calda. Mettevamo le foglie a macerare, poi le trattavamo chimicamente con alcuni elementi come soda e argilla. Era Alessandro a capire la giusta quantità di ogni parte. Alla fine della procedura e la rimozione dell’acqua restava sul fondo una specie di fango che mettevamo ad asciugare”.

Ricavare la tintura

Una volta estratto il colore era il momento della tintura. “Una cosa complicatissima – commenta Trionfi – perché dipende da cosa devi tingere e con che cosa, perché ogni prodotto è differente”. Il valore aggiunto qui erano le conoscenze di Alessandro che riusciva a capire le quantità giuste per far uscir fuori l’indaco. “Ci sono un procedimento e quantità precise da seguire e spesso, come ha fatto Alessandro, la quadra è stata trovata con l’esperienza che è un delta importantissimo. Anche solo 50 grammi di prodotto su mille litri di acqua possono fare la differenza e se sbagli può uscir fuori il verde, ad esempio, che non ha alcun valore”.

L’indaco, la canapa e il Jeans

È l’indaco infatti il colore pregiato e alle origini, esso era il colore utilizzato per colorare proprio la canapa con la quale venivano fatti, nientemeno che, i comuni jeans: “la canapa e il guado sono perfettamente simbiotici. La canapa era resistente e veniva utilizzata per fare i jeans indossati dagli scaricatori di porto genovesi, tinti proprio con l’indaco. L’incontro con Alessandro ed il progetto nato con lui rappresentava così anche l’occasione di riprendere le antiche origini del capo che tutti oggi indossiamo”.

“L’uomo in blu”, la serata per ricordare e raccontare

Il 20 luglio vuole così essere un’occasione per raccontare tutto questo, conclude Antonio. “Con Alessandro se ne sono andate anche le sue conoscenze ma per fortuna lui aveva questa capacità di raccontare le cose e di coinvolgerti che la sua memoria non è andata perduta”. La volontà è così quella di ripercorrere la sua vita e gli insegnamenti lasciati a chi, oggi, continua a coltivare colore. Ad estrarre tinture ricordando i suoi insegnamenti e a far sì che non vadano perduti. Un momento per ricordare che, quando “l’agricoltura incontra l’umanità” il mondo si colora diventando, in questo caso più blu.

L’iniziativa avrà inizio alle ore 16.00. Dalle 18.30 alle 22.00 musica dal vivo con gli “Acquachiara”. Possibilità di mangiare, al costo di 15€ hamburger con pomodoro, lattuga e salse o, in alternativa, farro e cece nero alle erbe aromatiche.

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Tags: Antonio Trionfi Honorati, in evidenza, tinture naturali

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