Secondo l’Istat, lo scorso anno sono stati raccolti in Italia 182.657 quintali di spinaci in serra coltivati in 69. 499 ettari di superficie, e 851. 895 dalle coltivazioni in piena aria. Sebbene non ci siano ancora dati disponibili riguardo al 2024, è interessante notare come siano aumentati a livello nazionali gli ettari coltivati in serra, precisamente 51.506 nel 2022, segno di un prodotto richiesto dal mercato e dai consumatori, sia italiani che stranieri. Ma che ruolo ha la regione Marche in questa importante produzione nazionale? Quanti sono gli spinaci raccolti nella regione e quali le caratteristiche del mercato del prodotto, fresco e surgelato?
Ne abbiamo parlato con Caecilie Hechtel, direttore generale di Covalm – cooperativa agricola con oltre 750 soci che coltiva annualmente circa 8.600 ettari di terreno per mezzo milione di orticole destinati ad essere surgelati tramite il proprio braccio operativo Orto Verde che si occupa della trasformazione e commercializzazione del prodotto.
Produzione alle prese con il clima
Per quanto riguarda la coltivazione degli spinaci, spiega Hechtel: “si tratta della seconda coltura più importante dopo i piselli”, che quest’anno è stata coltivata in 600 ettari di terreno. Tale superficie, in condizioni ottimali, è in grado di produrre “oltre 70.000 quintali. Il 10% dei quali biologici”.
Ma la stagione si è rivelata particolarmente impegnativa, ed i cambiamenti climatici insieme ad eventi metereologici importanti non possono che essere i principali responsabili: “le abbondanti piogge hanno affogato le prime semine mentre la raccolta prolungata delle colture precedenti ha ritardato le semine successive”. Come spiegato, la situazione è migliore nelle annate più asciutte, perché l’irrigazione programmata consente di ottenere risultati migliori: i cambiamenti climatici stanno richiedendo un maggiore adattamento delle tecniche colturali, per far fronte a eventi estremi come siccità o precipitazioni abbondanti”.
Stiamo stimando una perdita importante del raccolto, anche se speriamo di recuperare con semine primaverili aggiuntive – continua. – Gli spinaci preferiscono un clima mite e asciutto. Piogge intense e prolungate, come quelle di quest’anno, hanno avuto effetti negativi, soffocando le giovani piante e provocando ingiallimenti e riduzione della resa”.
La domanda aumenta: trend e prospettive
Negli ultimi anni, la domanda di spinaci freschi è rimasta stabile, legata principalmente alla stagionalità e alle preferenze dei consumatori. Tuttavia, il mercato degli spinaci surgelati ha registrato una crescita significativa, in linea con la crescente domanda di prodotti surgelati in generale. Secondo una ricerca dell’Istituto Italiano Alimenti Surgelati, oltre il 39% degli italiani ha incrementato il consumo di surgelati negli ultimi cinque anni, con una prevalenza tra uomini (43%), giovani della Generazione Z (50%) e Millennials (45%). Questo trend è stato confermato anche nel 2023, quando il consumo di surgelati ha superato 1 milione di tonnellate, con i vegetali surgelati che hanno rappresentato una parte importante del mercato.
Caecilie Hechtel sottolinea come questa crescita sia dovuta alla praticità, alla sicurezza alimentare, alla riduzione degli sprechi e alla percezione che i surgelati mantengano intatte le proprietà nutrizionali dei prodotti freschi: “queste dinamiche riflettono un cambiamento culturale e pratico nel consumo, reso evidente anche durante la pandemia, quando le famiglie italiane hanno aumentato significativamente l’acquisto di prodotti surgelati”.
Covalm e Orto Verde: la sfida di una filiera sostenibile
La Cooperativa Covalm, nata nel 2004 con l’obiettivo di tutelare e valorizzare i produttori agricoli locali, è diventata un punto di riferimento nel settore, così come la Orto Verde che poi lavora e surgela le orticole. Una filiera che fanno delle Marche un fiore all’occhiello per quantità e qualità in Italia, attraverso gli stabilimenti di Senigallia (An) e Rotella (Ap).
Annunciato recentemente un investimento di 21 milioni di euro per la costruzione di una nuova cella frigorifera che affiancherà lo stabilimento di Senigallia, rafforzando la propria capacità produttiva. Questo legame stretto con il territorio rappresenta un elemento distintivo di Covalm e orto Verde, che si considerano parte attiva nella comunità locale. “Con l’aumento della consapevolezza alimentare e la continua crescita del segmento dei surgelati – conclude Hechtel – ci aspettiamo che la domanda di spinaci surgelati continui a salire. La nostra sfida, come produttori, è garantire una filiera sostenibile, resiliente ai cambiamenti climatici, e rispondere alle esigenze di un mercato in evoluzione”.
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