Il Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia del CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura) ha presentato l’ultima Indagine annuale sul mercato fondiario in Italia. L’indagine consente di fornire una sintesi dettagliata dell’andamento generale del mercato fondiario attraverso l’elaborazione di prezzi medi della terra e indici su base regionale. Ecco, nella tabella riportata qui sotto, i valori indicati per la nostra regione, suddivisi per tipologia di produzione e zona altimetrica.
Nel presentare lo studio, il CREA ha chiarito che, per giungere alla stima dei valori fondiari medi e conseguentemente alle variazioni annue, si è proceduto alla definizione dei valori fondiari per diverse categorie di coltura che localmente possono assumere prezzi abbastanza diversi in conseguenza delle caratteristiche dei terreni (asciutti/irrigui, grado di fertilità, suscettività a trasformazioni fondiarie).
I prezzi si intendono relativi al suolo nudo, con l’esclusione ove possibile degli investimenti fondiari (fabbricati, piantagioni, ecc.).
“Si ricorda – conclude lo studio su scala nazionale – che tali valori si riferiscono a terreni e/o intere aziende per i quali è stata registrata una significativa attività di compravendita o di affitto. Quindi è probabile che le tipologie di terreni marginali siano meno rappresentate, in quanto normalmente sono oggetto di attività di transazione molto modeste. Le quotazioni riportate possono riferirsi a fondi rustici comprensivi dei miglioramenti fondiari”.
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