Il Governo ha annunciato di aver avviato un’indagine approfondita sull’uso di denominazioni generiche come “oliva all’ascolana”, in relazione alla DOP Oliva Ascolana del Piceno. L’iniziativa, condotta in collaborazione con CUFAA (Comando Unità Forestali, Ambientali, Agroalimentari) e ICQRF (l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari), mira a garantire il rispetto della normativa vigente, la tutela dei consumatori e a fornire chiarimenti agli operatori del settore.

La risposta è arrivata dal sottosegretario Luigi D’Eramo in seguito all’interrogazione dell’on. Mirco Carloni, che ha sollevato la questione nella Commissione Agricoltura della Camera che lui stesso presiede.
L’allarme del Consorzio di Tutela

A far scattare l’indagine è stato l’allarme lanciato dal Consorzio di Tutela dell’Oliva Tenera Ascolana DOP (unitamente a tutte le associazioni agricole), l’unica DOP in Italia che protegge sia il frutto che il prodotto finito. Il Consorzio ha segnalato l’uso improprio della denominazione “oliva ascolana”, soprattutto nei prodotti venduti nella grande distribuzione. Segnalazioni confermate da accertamenti dei Carabinieri Forestali e dell’Ispettorato Repressione Frodi.
Riesame delle normative
Il rappresentante di Governo ha dichiarato che si sta riesaminando l’orientamento del 2007 sulla legittimità di tali denominazioni, alla luce delle recenti sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. L’obiettivo è rafforzare la tutela della DOP, tenendo conto del fatto che le denominazioni generiche erano in uso prima del riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta.
Un prodotto di fama mondiale
“L’oliva ascolana è un prodotto che ha una forte attrattiva di mercato, conosciuto in tutto il mondo”, ha dichiarato l’onorevole Carloni, esprimendo soddisfazione per la risposta del Governo. “È fondamentale proteggere questo prodotto, associato a una ricetta e a una tipologia di olive specifiche, per garantire un vantaggio e un valore aggiunto al sistema agricolo”.