Assicurazione su eventi catastrofali, altri costi

Escluse per ora le aziende agricole, non quelle invece agroalimentari
Attualità
di Alberto Maria Alessandrini

L’Italia è uno dei paesi Europei con il più alto rischio sismico e di disseto idrogeologico. Un territorio fragile in cui oltre il 90% dei Comuni è a rischio frane, alluvioni o erosioni costiere. In tali aree operano 4,5 milioni di imprese spesso colpite dagli effetti di tali emergenze.

In considerazione di ciò, la Legge di bilancio 2024 (con D.L n. 18 pubblicato sulla G.U. del 27/02/2025) ha introdotto l’obbligo di copertura assicurativa per i danni causati da eventi catastrofali. Uno strumento indubbiamente utile, ma che rappresenta un ulteriore onere, e costo, per le tante imprese italiane.

Tale obbligo dovrà essere ottemperato entro il il 31 marzo prossimo e ne sono escluse, almeno per ora, le aziende agricole (non quelle agroalimentari che fanno trasformazione). Al momento non sono previste sanzioni dirette per le imprese che non stipulano la polizza, ma il mancato adempimento, tuttavia, sarà considerato nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni finanziarie a valere su risorse pubbliche (art. 1, comma 102, L. 213/2023). Di conseguenza le imprese che non rispetteranno questo obbligo potranno subire effetti pregiudizievoli nell’assegnazione di agevolazioni o contributi pubblici, ma non sanzioni o multe dirette.

Al contrario, quelle compagnie assicurative che rifiutino di offrire queste tipologie di polizze sono previste sanzioni pecuniarie (art. 1, commi 106 e 107, L. 213/2023).

Molto ci sarebbe da dire in merito ad uno Stato che, dopo anni di avvisaglie, sembra quasi gettare la spugna su grandi tematiche quali la messa in sicurezza del territorio e la prevenzione. Una decisione di questo tipo, infatti, non può che indurre delle riflessioni sull’opportunità di scaricare ogni responsabilità sulle imprese. Quelle stesse aziende che ormai da decenni, ogni qual volta debbano costruire un immobile, ristrutturare uno stabilimento o progettare un piazzale sono già costrette a sostenere costi che lievitano sempre più anche a cause del continuo inasprimento di limiti e parametri per la sicurezza, l’antisismica, le alluvioni e così via.

Pur non riguardando ancora le attività del settore primario, è facile intuire come questo sia un ennesimo aggravio di costi, soprattutto per le microimprese. Secondo alcune simulazioni un ristorante, ad esempio, con un immobile da 300.000 euro e con attrezzature di 100.000 euro, potrà pagare un importo dai 350 ai 500 euro/anno (continuano ad essere esclusi gli agriturismi). Per la copertura assicurativa di un’autofficina invece, ipotizzato un fabbricato dal valore di 400.000 euro e 200.000 euro di attrezzature, il costo della polizza catastrofale potrebbe superare i 550 euro. Molto varierà, naturalmente, in base alle zone.

Tags: assicurazioni, eventi catastrofali, in evidenza

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