Federico Castellucci: “Un gran bel Vinitaly, ma…”

I problemi del settore permangono in tutta la loro criticità
Economia
di Federico Castellucci

Non c’è che dire: è stato, a detta di molti, anche se non di tutti, un gran bel Vinitaly: moltissimi visitatori, specialmente professionali e buyers da oltre 100 Paesi, contatti e proposte di affari che hanno soddisfatto la grandissima maggioranza degli espositori; e poi il Governo, quasi al gran completo, a cominciare dal Presidente del Consiglio, tutti attenti, interessati ed entusiasti, a conferma della importanza del settore  per l’economia nazionale e della positiva visibilità che se ne trae . Ed infatti: 8 miliardi di euro di export, con una brillante accelerazione, anche negli ultimi, non facili anni. Una materia prima TUTTA ITALIANA, moltissimi posti di lavoro, diretti e nell’indotto, un volano fondamentale per il turismo ,specie con l’enoturismo e l’agriturismo e, domani, con l’oleoturismo: di fatto un settore che si conferma  uno dei pilastri di eccellenza per il made in Italy e per la buona immagine del nostro Paese nel mondo e, non da ultimo, un comparto NON DELOCALIZZABILE, il che, di questi tempi, non è poco.
Attiva e molto apprezzata la presenza dell’assessore all’agricoltura della Regione Marche Andrea Maria Antonini, che è venuto a rendersi conto di persona di come gli imprenditori vitivinicoli marchigiani siano attivi ed abbiano successo, anche nei contesti internazionali più ampi, e a confermare l’interesse della Regione per lo sviluppo del settore.
Un particolare plauso al Presidente della Commissione Agricoltura della Camera, on. Mirco Carloni, che ha coordinato e diretto molto bene uno dei convegni per me più interessanti e di respiro del Vinitaly, sul vino e l’Europa, dove sono intervenuti i nostri parlamentari europei che si occupano più specificamente del settore agricolo e vitivinicolo: cito tra gli altri Paolo De Castro, rapporteur della proposta di Regolamento sulle Indicazioni Geografiche ed Herbert Dorfmann, già Presidente dell’Intergruppo Vino e qualità. Un dibattito vivace, chiaro (come succede quando i relatori conoscono a fondo la materia) e di alto livello; peccato che non tutti i produttori al Vinitaly possano prendere parte a eventi di questo tipo, perché impegnati, come è logico, anche nei rapporti diretti con i clienti, consolidati e soprattutto futuri o comunque potenziali, e con gli appassionati del settore.
Tutto bene allora? Sì, da una parte sì, ma i problemi del settore permangono e ci tengono buona compagnia. Ne citerò solo i principali. Cominciamo con quelli comuni ad altri settori: siccità ed aumenti dei costi (del vetro, dei cartoni, dei trasporti, dei fitofarmaci e di quelli connessi ai viaggi ed alla necessaria presenza nelle fiere), rallentamento delle forniture di capsule e vetri, problemi connessi con le nuove esigenze di etichettatura e messaggi che vanno ragionevolmente ridimensionati su vino e alcol, un certo raffreddamento del mercato dei vini rossi; preoccupa poi l’emergere di problemi di giacenze eccessive di vino, specie in alcune zone del Paese, che dovrebbero essere affrontati in modo strutturale e con una visione di lungo periodo, piuttosto che con interventi tampone.
L’esportazione dei nostri vini cresce (e le Marche sono una delle Regioni dove questa crescita è stata più dinamica) discretamente in valore, mentre diminuisce la quantità ed anche questo è un aspetto che va considerato attentamente, perché un eventuale trend di rallentamento, o peggio, una diminuzione dei consumi avrà un impatto importante sulle politiche di sviluppo del settore. Bisogna avere chiaro in mente che gli interventi di promozione per il settore, anche con fondi pubblici, non sono “spese” perché il ritorno di tali investimenti è sempre ottimale e con ricadute su tutto il tessuto sociale per sviluppo ed occupazione.
Crescente preoccupazione poi sull’allargamento del fenomeno della flavescenza dorata, fitopatia che si sta cominciando a diffondere in nord Italia e che comincia, purtroppo, ad interessare alcune regioni del centro: Confagricoltura vi ha dedicato un importante convegno apposito, con la partecipazione di scienziati di altissimo livello, che hanno ampiamente illustrato alle Istituzioni presenti e collegate l’ampiezza e pericolosità del fenomeno, per contrastare il quale c’è bisogno di interventi coordinati sul piano scientifico e di ricerca ( i francesi hanno già approvato un piano nazionale a proposito), ma anche di contenimento della malattia, con la previsione nel contempo di aiuti ai viticoltori colpiti dal fenomeno.
Quindi, andiamo bene, ma le difficoltà non mancano. Dobbiamo restare attivi e resilienti e coordinarci al meglio anche con le pubbliche Istituzioni per una sinergia di azione i buoni frutti della quale ricadranno su tutta la società.

Presidente Federazione Nazionale
Vitivinicola di Confagricoltura
e Presidente Confagricoltura Marche

Tags: Castellucci, in evidenza, Vinitaly

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