L’innovazione, la sostenibilità e la didattica si incontrano nelle aule dell’Istituto Agrario situato nella bella Villa Salvati di Monte Roberto.
Più che nelle aule, nelle serre in questo caso, grazie all’introduzione in una di esse, di un nuovo impianto di acquaponica recentemente messo in funzione. A spiegarci cosa sia, come funzioni ed i benefici del progetto è il vicepreside Andrea Di Sebastiano.
L’acquaponica è una tecnica agricola che combina l’acquacoltura – l’allevamento di pesci – con l’idroponica, ovvero la coltivazione di piante in assenza di suolo. Si tratta di un sistema a ciclo chiuso, all’interno del quale i rifiuti organici prodotti dai pesci vengono trasformati dai batteri nitrificanti in nutrienti essenziali, che le piante utilizzano per crescere e purificare l’acqua. Tale processo crea un ecosistema autosufficiente e sostenibile, dove ogni componente gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio ambientale.
Il tutto, ha aggiunto: “con un bassissimo spreco di acqua e nessun uso di fertilizzanti”.

Ma l’impianto rappresenta anche un prezioso strumento educativo in quanto permette agli studenti di vedere in azione i principi della sostenibilità, osservando come natura e tecnologia possano integrarsi per creare un ambiente virtuoso.
Il sistema è strutturato in modo da comprendere diverse componenti: una vasca dedicata all’allevamento dei pesci, filtri biologici in cui i batteri nitrificanti convertono l’ammoniaca in nutrienti e letti di coltivazione in cui le piante – sorrette da pannelli di polistirolo che galleggiano in superficie – assorbono questi nutrienti, purificando l’acqua.
Studenti tra agricoltura, sostenibilità e tecnologia
L’iniziativa si inserisce in un obiettivo didattico più ampio, volto a promuovere metodologie innovative e a sensibilizzare la comunità scolastica verso pratiche eco-friendly che prevedono l’uso costruttivo della tecnologia. Come viene fatto anche grazie ad altri progetti dell’Istituto, come quello che permette agli studenti di conseguire un patentino per imparare ad utilizzare droni. Si sta concludendo in questi giorni, ma sarà riproposto anche per il prossimo anno scolastico. Tali strumenti infatti stanno diventando sempre più importanti nel mondo agricolo in quanto usati per analizzare e studiare i momenti di crescita e lo stato di salute delle piante e del terreno.
I rilievi generati dal dispositivo vengono così caricati su appositi server in grado di indicare ai macchinari che lavorano nei campi di distribuire i trattamenti nelle esatte zone in cui sono necessari: “una pratica che permette sicuramente di evitare spreco di prodotto – conclude Di Sebastiano, “e che evita soprattutto di dare alla pianta troppo trattamento anche quando essa non ne ha un reale bisogno. Ne beneficia l’economia dell’azienda agricola e la salute di tutti!”