Andrea Dignani nel comitato tecnico del Contratto di fiume Misa

"Agricoltore punto di riferimento nella difesa del territorio"
Attualità
di Alberto Maria Alessandrini

Fra le tante funzioni ormai demandate all’agricoltura, oltre a quella primaria di produzione di cibo e materie prime, è innegabile come la gestione di ambiente e paesaggio sia fra le più rilevanti. Il controllo e la manutenzione del territorio – che naturalmente qualsiasi agricoltore attua – può garantire infatti anche delle ricadute positive su altri aspetti quali la mitigazione di disastri naturali quali inondazioni, siccità e incendi o una migliore stabilizzazione del contesto climatico in cui viviamo.

Tematiche importanti che Confagricoltura, coerentemente con le filosofie di gestione sostenibile dei terreni agricoli, ha presentato nell’ambito del Contratto di fiume Misa: un progetto pilota, sperimentale, rivolto alle aree di laminazione. Obiettivo di tale piano è quello di rendere compatibile la gestione idraulica del fiume con l’attività agricola, riuscendo a ridurre al minimo i disagi (ed i relativi costi in termini economici e non solo) connessi alle periodiche esondazioni del fiume.

Tramite una attenta e pragmatica gestione dei fossi, ad esempio, si possono facilmente prevenire dissesti franosi su terreni e strade così come mediante la realizzazione di accumuli idrici, laghi collinari e di pianura o pozzi idrici si riuscirebbero ad affrontare meglio i periodi più siccitosi.

Andrea Dignani

Proprio per seguire tali tematiche il geologo Andrea Dignani, consulente di Confagricoltura Ancona, è stato recentemente nominato nel Comitato Tecnico Istituzionale di Gestione dell’Accordo di Programmazione Negoziata del Contratto di Fiume Misa. L’associazione, infatti, si batte da anni per rendere sempre maggiormente attivo il ruolo degli agricoltori nella manutenzione e nel presidio costruttivo del territorio, una funzione da svolgere in modo coordinato con i Comuni e la Regione. Il presidio costante che gli operatori del settore possono garantire non ha eguali e se ben gestito e coordinato rappresenterebbe una risorsa insostituibile.

A tal proposito il geologo Dignani ricorda come “i danni dovuti ad una errata pianificazione territoriale, che ha consumato pesantemente i fertili suoli delle piane alluvionali, sono sotto gli occhi di tutti così come il costante abbandono di aree agricole marginali, con la relativa scomparsa delle antiche sistemazioni idraulico agrarie. Non possiamo correre il rischio che quell’attività di manutenzione territoriale, di difesa attiva, che consiste nella cura di un reticolo idrografico minore e della gestione delle acque di scorrimento superficiale vada persa. E questo compito è tipico degli agricoltori.”

E proprio per permettere che si continuino a porre in essere tali buone pratiche Dignani sottolinea quanto sia importante il coordinamento ed il coinvolgimento con i nostri imprenditori agricoli.

È fondamentale, del resto, per evitare frane ed esondazioni che chi custodisce le nostre campagne venga considerato parte attiva anche nelle azioni di contrasto al cambiamento climatico che oggi si manifesta sia con i periodi di siccità che con forti precipitazioni ed alluvioni. Ora più che mai occorre una gestione pragmatica e tecnicamente valida del nostro territorio che lasci da parte la pura ideologia coinvolgendo -in primis- chi il territorio lo vive ogni giorno.

 

 

 

Tags: Andrea Dignani, Confagricoltura Ancona, contratto di fiume Misa, in evidenza

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