Le Marche sono una delle cinque regioni d’Italia dove le domande per accedere ai contributi del bando Pnrr sulle macchine agricole hanno interamente coperto la dotazione finanziaria assegnata, che è stata pari a 9 milioni di euro. Con la nostra regione, hanno raggiunto il tetto di spesa previsto solo Umbria, Toscana, Molise e Liguria.
Le risorse, per tutte le Regioni italiane erano state rimodulate lo scorso agosto sulla base dello scarso appeal che aveva avuto il bando rispetto ai finanziamenti messi in campo: dai 400 milioni iniziali, infatti, si era scesi ad inizio agosto a 240. Di questi, alle Marche erano stati destinati inizialmente 12 milioni, poi scesi, come detto, a 9.
Tali risorse finanzieranno l’acquisto di macchinari e attrezzature agricole per 445 domande presentate e la cui graduatoria è pubblicata sul sito della Regione Marche. Complessivamente, in Italia, il bando sosterrà poco più di 10 mila domande. Un numero certamente inferiore alle aspettative che conferma come il settore agricolo abbia reagito in modo molto tiepido a questo strumento.
Del resto i vincoli erano abbastanza stringenti: malgrado un contributo pari al 65% dell’investimento sostenuto, (che saliva all’80% nel caso di giovane imprenditore, comunque per tutti con un massimale di 70 mila euro), l’obbligo dettato in sede europea di acquistare mezzi elettrici o a biometano ha ristretto il numero di domande. Senza contare le complicazioni burocratiche che i bandi regionali hanno creato e che hanno disincentivato a presentare la domanda.
Come noto, il bando sosteneva gli investimenti per macchine e attrezzature per l’agricoltura di precisione (tipo sensori o droni), la sostituzione di veicoli fuoristrada (trattori compresi) per l’agricoltura e la zootecnia ma come detto solo elettrici o a biometano, l’innovazione nei sistemi di irrigazione e gestione delle acque.