Il 10 settembre, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha emesso l’ordinanza relativa alla commercializzazione e somministrazione di prodotti a base di cannabidiolo (CBD) ottenuti da estratti di cannabis. Il TAR ha accolto l’istanza cautelare avanzata da diverse aziende del settore e ha sospeso temporaneamente l’efficacia del Decreto del Ministero della Salute del 27 giugno. Questo decreto, oggetto di numerose contestazioni, aveva aggiornato le tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope, includendo in essa anche i prodotti contenenti CBD destinati alla somministrazione orale.
La questione giuridica ed il settore in bilico
La controversia nasce dall’inserimento, da parte del Ministero della Salute, del cannabidiolo estratto da cannabis tra le sostanze regolamentate dalla normativa sugli stupefacenti e psicotropi. Provvedimento che ha immediatamente sollevato preoccupazioni tra gli operatori del settore, in particolare le aziende che si occupano della produzione e commercializzazione di prodotti a base di CBD. “Questo perché, se il provvedimento diventa legge, si rischia un procedimento penale anche per la produzione di un semplice olio di canapa” – spiega Antonio Trionfi Onorati, Presidente di Confagricoltura Ancona – condizione che metterebbe a rischio il futuro di numerose aziende ed agricoltori italiani”.
Diverse società come Canapa Sativa Italia, Giantec S.r.l. e altre, hanno così avviato un’azione legale chiedendo la sospensione dell’efficacia del decreto.
La principale preoccupazione riguarda le conseguenze economiche e operative del provvedimento, che rischierebbe di mettere in crisi un’intera filiera commerciale, imponendo una riorganizzazione rapida e onerosa per le aziende coinvolte. Le ricadute, secondo quanto esposto dalle parti ricorrenti, non sarebbero solo economiche ma potrebbero comportare anche responsabilità penali per gli operatori.
Il Tar sospende il Decreto
Il TAR Lazio, Sezione Terza Quater, dopo aver valutato la complessità della vicenda e i possibili pregiudizi per le aziende ricorrenti, ha ritenuto opportuno accogliere la richiesta di sospensione cautelare del decreto ministeriale. Secondo quanto stabilito dall’ordinanza, la sospensione è motivata dalla necessità di mantenere lo “status quo” fino a quando il Tribunale non potrà pronunciarsi con piena cognizione di causa.
Inoltre, il Tribunale ha fissato per il 16 dicembre l’udienza pubblica in cui verrà esaminata la questione nel merito.
Nel frattempo, come spiegato anche da Antonio Trionfi Honorati, “le aziende potranno continuare a produrre e commercializzare i prodotti a base di cannabidiolo limitandosi a rispettare i limiti noti relativi al Thc”.
“Il problema – continua – si presenterà comunque alla fine dell’anno perché l’udienza sarà determinante per stabilire il futuro della regolamentazione dei prodotti”. Intanto, la raccolta della canapa nella regione, così come in Italia, è in corso. La filiera ed il mercato sono costretti a “godersi” una situazione di stallo. In attesa che, una tabella aggiornata, decida del futuro di molti.
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