Castagneti da frutto, 600 mila euro per un pieno recupero

Bando destinato alle aziende agricole nell'area del cratere del sisma
Economia

Aumentare la produzione di castagne, l’occupazione e il reddito nelle aree terremotate è l’obiettivo del bando approvato dalla Regione per la concessione di contributi per il recupero e il miglioramento dei castagneti da frutto, di qualsiasi tipologia, ricadenti nell’area del cratere sisma 2016. In questa area si concentra d’altra parte il maggior numero di castagneti delle Marche (principalmente nel pesarese la parte restante).

“Una misura lungimirante – l’ha definita l’assessore all’Agricoltura Andrea Maria Antonini – che permette di tutelare, recuperare e valorizzazione una delle nostre eccellenze territoriali come gli alberi di castagno da frutto, favorire l’aumento della produzione di castagne e di conseguenza l’occupazione e il reddito dei lavoratori nelle aree colpite dal terremoto”.

Destinatarie del bando sono le imprese agricole che detengono nel Fascicolo aziendale AGEA (titolo di proprietà o di possesso) i castagneti da frutto oggetto della richiesta di contributo. La dotazione finanziaria assegnata al bando è di 600 mila euro. Le domande di sostegno possono essere presentate sul Sistema Informativo Agricolo Regionale (SIAR) a partire dal 17 luglio 2024 fino al 9 gennaio 2025.

L’intervento si basa sul ripristino colturale, il miglioramento bio-ecologico, selvicolturale e produttivo dei castagneti da frutto abbandonati e di quelli coltivati, ma non in attualità di coltura, compresi gli interventi di ripristino o migliorativi della viabilità di servizio forestale esistente, della regimazione idraulico-forestale del suolo, degli shelters e delle recinzioni autorizzate dagli enti competenti per la difesa del castagneto.

I castagneti, ora in attualità di coltura in quanto già sede di interventi realizzati con il bando del 2020, hanno alcune limitazioni indicate dal bando. Sono escluse tassativamente le manutenzioni ordinarie e le somme relative a spese rendicontate a saldo, ma non effettivamente sostenute.

Il progetto deve prevedere la realizzazione di investimenti su una superficie minima di almeno 2.000 metri quadrati accorpati, prevedere che il soprassuolo interessato dal progetto sia a prevalenza di castagno e prevedere che almeno il 50% dell’importo di computo metrico sia riferito ad interventi colturali sul soprassuolo, nel caso di nuove superfici castanicole, cioè di quelle in cui non si è usufruito dei contributi del precedente bando; nel caso di superfici già oggetto di contributo, l’investimento può riguardare esclusivamente opere connesse non realizzate (es. recinzioni, sistemazioni idraulico-forestali e viabilità di servizio), sino ad un importo del contributo pari al massimo a 10 mila euro. Trattandosi di aiuto di Stato concesso in regime di ‘de minimis’ agricolo, il contributo concedibile è limitato a 25 mila euro al lordo di eventuali altri aiuti in ‘de minimis’ già concessi nel triennio 2022/2024, che saranno quindi da detrarre dal massimale. Deve inoltre essere cantierabile, cioè in possesso di tutte le autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti in materia urbanistica, di difesa del suolo, di tutela del paesaggio e dell’ambiente, con riferimento al luogo di vegetazione del castagneto da frutto oggetto della domanda di contributo.

 

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