Archiviato il Vinitaly, è tempo di bilanci e di nuove prospettive per i due Consorzi di tutela dei vini marchigiani.
“Vinitaly 2023 – ha sottolineato Michele Bernetti (nella foto), presidente dell’Istituto marchigiano di tutela Vini (Imt) – è andato oltre ogni aspettativa, con un’affluenza inattesa e qualificata. Grazie agli incontri organizzati dalla Regione, in collaborazione con Ice-Trade Agency, siamo riusciti a incontrare gli operatori stranieri, riscontrando un vivace interesse da parte dei buyer provenienti da Cina, Canada, ma anche Nord Europa”.
Anche per il presidente del Consorzio Vini Piceni, Giorgio Savini (nella foto) “le aziende sono molto soddisfatte, anche perché l’approccio è stato costruttivo, con incontri organizzati in precedenza e molti visitatori qualificati e attenti. La fiera ha anche confermato che quelle del biologico e della sostenibilità sono le strade giuste. Ritengo che le aziende del Consorzio Vini Piceni hanno dato una risposta eccezionale quest’anno. Mai come oggi siamo così numerosi. Sento un nuovo fermento, e tanta fiducia nella nostra associazione. Stiamo dando un’idea del nostro peso specifico. Perché se è vero che geograficamente siamo una piccola parte delle Marche, rappresentiamo il 52% della produzione enologica marchigiana con un trend in crescita del biologico certificato”.
Leva per la competitività e la crescita di un settore strategico nelle Marche, il vino marchigiano occupa una quota dell’80% nella Dop Economy,e, incluse le Igp, vale 106 milioni e ci pone in dodicesima posizione nella top delle regioni.
“La fiera – ha ricordato Bernetti – non è solo opportunità di business ma crea delle occasioni di confronto e di scambi di informazioni e di pensieri». Il presidente dell’Imt vede delle opportunità nei nuovi consumi: la crescita del vino premium, il calo dei vini popular.
“Le Marche non hanno le quantità, tuttavia, offrono qualità, il che se, ieri, era un punto debole, oggi è un punto forza. Siamo più snelli e non appesantiti da produzioni importanti. Spetta a noi, conclude, cogliere il momento. Abbiamo i vini giusti e i nostri paesaggi sono dei facilitatori che attirano l’enoturismo, movimento che regala un’ulteriore dimensione alle nostre attività”.