La lotta biologica alla cimice asiatica per la salvaguardia del settore ortofrutticolo si affronta anche nelle Marche con la vespa samurai di cui nei giorni scorsi è stato effettuato un secondo lancio nella sede dell’Agenzia Amap di Carassai (Ap).
Si tratta di un insetto minuscolo (la sua misura da adulta si aggira intorno 1-2 millimetri) assolutamente innocuo per l’uomo: «Non è aggressivo, si nutre di polline, nettare e non attacca gli alveari – ha spiegato Angela Sanchioni, coordinatrice per Amap dell’immissione della vespa samurai nelle Marche -, non possiede un pungiglione ma solo un ovopositore, al quale deve il suo nome, e con il quale depone le sue uova in quelle della cimice: la larva che ne nasce si sviluppa a spese della cimice stessa riducendone così la popolazione».
A partire dal 2021, sotto il coordinamento del Servizio Fitosanitario Centrale e del Crea, il Servizio Fitosanitario ed Agrometeorologico di Amap ha effettuato la prima immissione sul territorio marchigiano, dando inizio al programma di controllo biologico: «Il lancio è avvenuto attraverso il rilascio di cento individui femmine e un 10% di individui maschi allevati dal Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia – ha aggiunto Sandro Nardi, responsabile tecnico di Amap per il servizio fitosanitario delle Marche -, confidiamo che questi esemplari adulti possano avere la possibilità di svilupparsi in generazioni successive».
Va ricordato che prima di poter utilizzare la vespa samurai come agente di controllo biologico è stato necessario valutarne l’impatto sull’ecosistema produttivo e negli ambienti non coltivati circostanti: «I lanci, del tipo inoculativo, stanno favorendo l’insediamento del parassitoide e il conseguente controllo biologico del fitofago salvaguardando le produzioni agricole e vivaistiche regionali – ha sottolineato il direttore di Amap Andrea Bordoni -, l’obiettivo finale del progetto, quindi, è un intervento della massima sostenibilità che non mira all’eliminazione della cimice asiatica dal nostro territorio, ma va a ricreare un nuovo equilibrio ecologico con la limitazione della crescita esponenziale delle popolazioni e della loro dannosità per le colture agricole».
Nei prossimi anni l’andamento delle popolazioni della cimice asiatica continuerà ad essere verificato da Amap: «Si tratta nell’ennesima attività di tutela sostenibile delle produzioni agroalimentari da parte dell’agenzia e della Regione Marche, insieme e ancora una volta in prima linea secondo quanto indicato dal “Tavolo tecnico cimice asiatica”, costituito su mandato del Comitato Fitosanitario Nazionale – ha concluso il presidente Marco Rotoni – possiamo dire di essere giunti con soddisfazione al compimento di tre anni di studio e di lavoro nei comprensori frutticoli delle Marche».