La creazione di una filiera multifunzionale in grado di coniugare sostenibilità ambientale ed economica: questi gli obiettivi del progetto portato avanti da alcune primarie realtà del settore produttivo ed accademico marchigiano.

Le Università di Ancona e Camerino, l’Azienda Agricola Trionfi Honorati, Cia Marche, Enea, soggetti autorevoli che, ognuno in base alle proprie competenze, hanno contribuito alla realizzazione di un macchinario per la stigliatura della canapa. Uno strumento studiato appositamente per chiudere la filiera di questa coltura, permettendo agli agricoltori uno sfruttamento al 100% della pianta. Fra le principali difficoltà fino ad ora riscontrate in questa coltivazione, infatti, vi è proprio la difficoltà di utilizzare appieno le diverse componenti, prima fra tutte la fibra. Una risorsa importante, ma di difficile estrazione se non con macchinari particolarmente costosi e complessi.
Proprio partendo da tali esigenze, grazie anche al supporto della Spapperi srl, azienda leader nella meccanizzazione agricola, è stato possibile costruire un macchinario capace di “strigliare” il fusto della pianta separando la fibra dal canapulo. Due prodotti importanti che, insieme all’olio estratto dai semi, possono permettere un’integrazione importante del reddito degli agricoltori.

Prototipo presentato il 21 marzo presso il Consorzio Agrario di Ancona, alla presenza di numerosi agricoltori interessati, nel corso di un convegno intitolato “Rete Canapa: creazione di filiere multifunzionali per la valorizzazione della coltura della canapa nelle Marche”.
“Non solo per la filatura ma anche per la bioedilizia, e le bioplastiche. Sono molteplici gli impieghi per la fibra di canapa – ricorda Antonio Trionfi Honorati, titolare dell’omonima azienda capofila del progetto – Oltre a ciò il canapulo può facilmente essere utilizzato per la produzione di pannelli isolanti e fonoassorbenti. Una filiera completa capace di creare prodotti con un altro valore aggiunto”.

Fra le maggiori difficoltà riscontrate fino ad ora, proprio la complessità dei macchinari presenti sul mercato. Criticità nei confronti della quale fondamentale è stato il contributo della Spapperi: “Pur trattandosi di un prototipo quello che presentiamo oggi è il risultato di diversi anni di sperimentazioni – precisa Aldo Spapperi, presidente dell’azienda –. Un mezzo relativamente compatto che potrà essere messo sul mercato a dei costi contenuti. L’idea era quella di progettare un macchinario dal semplice utilizzo e che possa essere acquistato anche da più aziende agricole. Una volta raccolta in campo la materia prima potenzialmente l’agricoltore potrà in autonomia effettuare una pre lavorazione del prodotto, strigliandolo, così da immettere sul mercato direttamente alle imprese interessate alla trasformazione”.
Un opportunità importante dalla quale potrebbero scaturire nuove possibilità di reddito per le imprese agricole, interessate anche in virtù delle capacità migliorative che la canapa ha per il terreno, soprattutto in ottica di una corretta rotazione colturale.