Il grano duro rappresenta, come noto, la principale e più importante coltura delle Marche. Sono oltre 120.000 mila gli ettari seminati, pari a quasi la metà della superficie agricola regionale, i quali concorrono per circa il 10% alla produzione nazionale. Una vera e propria eccellenza che rappresenta, nonostante le ben note difficoltà, ancora una delle principali fonti di reddito per le aziende locali. Imprese che, soprattutto per fronteggiare l’altalena dei prezzi troppo spesso in discesa, non possono che concentrarsi nell’unica variabile da loro parzialmente controllabile: una gestione di tecnica agronomica che sia il più attenta ed adeguata possibile.
A tal proposito è interessante osservare quale sia lo stato dei cereali attualmente seminati nelle nostre zone.
“Il grano al momento si presenta bene, con una crescita omogenea e senza particolari criticità evidenti” spiega a Marche Agricole Alessandro Bettini, titolare di un’azienda con sede a Senigallia e vicepresidente di Confagricoltura Ancona. “Fortunatamente le piogge cadute durante la seconda metà del mese di marzo hanno contribuito allo sviluppo delle colture permettendo, adesso, una buona spigatura. Ovviamente molto dipenderà anche dall’ultima fase della stagione. Il maggio eccessivamente piovoso dello scorso anno è stato deleterio per tutti i cereali, speriamo di non trovarci nuovamente in una situazione simile.”
Analoghe evidenze anche nelle zone più interne dove, però, stanno emergendo alcune criticità a causa del sempre più difficile controllo delle infestanti. Ed è proprio questo aspetto che sottolinea Cristiano Accattoli, agricoltore e contoterzista di Filottrano. “Quest’anno il grano non si presenta male anche se non dobbiamo sottovalutare il problema, sempre più diffuso, della resistenza sviluppata da diverse piante infestanti, primo fra tutte il loietto”.
Una situazione, dunque, che potrebbe influire sulle rese finali e che imporrà per il futuro di rivedere alcune tecniche agronomiche. “Chi negli ultimi anni non ha cambiato i principi attivi per il controllo del loietto oggi ne inizia a pagare le conseguenze – continua Accattoli – . Probabilmente si dovrà valutare di tornare ai diserbi invernali, anticipando tali operazioni così da evitare di ritrovarsi con situazioni molto più complesse da gestire in primavera”.
Ennesima conferma di questo quadro generale anche da parte di Francesco Vitali che, insieme ai figli Paolo e Giovanni, conduce un’azienda agricola a Belvedere Ostrense. “I campi seminati con professionalità e concimati a dovere non si presentano affatto male, naturalmente qualche pioggia nel breve periodo aiuterebbe. Al momento non siamo ancora in carenza idrica ma speriamo di non dover attendere ancora a lungo le prossime precipitazioni.”
Una situazione moderatamene ottimista dove, però, oltre alle dinamiche atmosferiche difficilmente controllabili assume sempre più importanza la capacità dell’azienda di essere tempestiva negli interventi ed altamente specializzata nella tecnica di coltivazione.