“I dazi cinesi sui formaggi? Un danno anche per i piccoli produttori”

La preoccupazione del presidente del Consorzio della Casciotta d'Urbino Dop
Economia

“I dazi sui prodotti lattiero-caseari dell’Ue a cui starebbe pensando la Cina, di riflesso si ripercuotono anche sui piccoli produttori come siamo noi”. A dirlo all’Ansa è Paolo Cesaretti, presidente del Consorzio “Casciotta d’Urbino dop” che conta una quarantina di soci allevatori di ovini e bovini.

Paolo Cesaretti

I riflessi sui piccoli consorzi

“Un provvedimento del genere, che per altro nasce per la questione legata alle auto elettriche – spiega Cesaretti – crea inevitabilmente delle problematiche di mercato anche a realtà come la nostra che rischiano di ritrovarsi a competere con grandi produttori che, magari, hanno perso quote di mercato in Cina e cercano di rifarsi sul territorio italiano. Anche un piccolo ribasso per gli allevatori dei piccoli consorzi può essere fatale – aggiunge il presidente – Non ci dimentichiamo che gli allevatori partono già in condizioni di grandi difficoltà, dovute al fatto che si trovano ad operare in territori solitamente svantaggiati”.

Una produzione di 70 mila tonnellate

Ogni anno si producono circa 70 tonnellate di casciotta e il mercato di riferimento è ovviamente quello nazionale, ma con un occhio attento a quello europeo.

“L’introduzione dei dazi da parte della Cina o di qualsiasi altro grande Paese – conclude il presidente – non agevola nemmeno le ipotesi di eventuali espansioni di mercato e questo, inevitabilmente finisce per rallentare o stoppare i processi crescita dei piccoli e medi allevatori”.

Tags: Casciotta di Urbino, dazi cinesi, in evidenza, Paolo Cesaretti

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