Grande, lucente e facile da spellare. Nasce dai castagneti a Sud delle Marche e in quanto prodotto iscritto nel Registro delle varietà regionale, tramanda una storia unica e caratteristiche che lo distingue dalle altre tipologie di comuni castagne. Viene custodito dall’agricoltore custode – dell’omonima azienda – Giovanni Giuliani che, da circa cinque anni, si occupa di raccoglierlo ogni anno nei suoi 11 ettari di castagneto.
Dalle colline piemontesi una storia di adattamento
Come raccontato da Giovanni Giuliani, il Marrone delle Piagge ha caratteristiche del tutto simili al marrone piemontese che fanno pensare ad un’origine comune del prodotto. L’aspetto lo rende inoltre affine anche ad alcune varietà note del centro Italia, come il tipico marrone raccolto e valorizzato nei borghi dell’Appennino toscano.
Già nel primo ventennio del secolo scorso si trovano testimonianze della sua presenza nel Piceno, tra le province di Macerata ed Ascoli. In particolare, il prodotto viene riferito alla località di Colle San Marco dove, dagli anni Settanta, ne è stata recuperata la raccolta con il ripristino di vecchi castagneti.
Il frutto, lucente e di un calibro maggiore rispetto alla castagna comune, è particolarmente apprezzato per la facilità “con cui la pellicina si stacca una volta cotto, caratteristica molto richiesta, soprattutto nei mercati esteri – spiega Giuliani. Questo marrone è speciale non solo per il gusto, ma anche per le sue proprietà pratiche. È facile da sbucciare dopo la cottura, una qualità che lo rende perfetto per molteplici utilizzi in cucina e che lo distingue dagli altri“.
Marrone delle Piagge, caratteristiche e proprietà
Grazie alla sua capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici, questa varietà riesce a difendersi dagli sbalzi di temperatura e dalle sfide ambientali, mantenendo così intatte le sue caratteristiche organolettiche anche in stagioni complesse.
Noto per il suo aspetto brillante e uniforme, è più grande della tradizionale castagna e ha una forma rotondeggiante. Il prodotto tende ad essere apprezzato per la polpa morbida e dolce, dalla consistenza croccante ma delicata, con note di sapore che ricordano il miele e i frutti secchi.
Dal punto di vista nutrizionale, è ricco di minerali come magnesio e potassio, vitamine B e C e di fibre, risultando particolarmente adatto per chi cerca un alimento energetico e genuino. Le sue proprietà lo rendono non solo un cibo sano, ma anche un alleato per la salute: i marroni, infatti, aiutano a contrastare i livelli di colesterolo e a rafforzare il sistema immunitario grazie ai loro antiossidanti.
La coltivazione nelle Marche: una sfida tra tradizione e innovazione
La coltivazione del prodotto all’interno dell’Azienda Giuliani, si estende su circa 11 ettari di castagneti, dove ogni anno si portano avanti pratiche di manutenzione meticolose per assicurare la qualità del raccolto e la salute del bosco; attività impegnative che richiedono costanza e manodopera, sempre più difficile da reperire. “Effettuiamo la pulitura del sottobosco due volte all’anno – spiega Giuliani – per garantire che l’ambiente resti sano e produttivo. La stagione di raccolta, che inizia a metà ottobre, è strettamente legata alle condizioni climatiche. Quest’anno, infatti, il raccolto è stato favorevole, ma le abbondanti piogge di ottobre hanno creato alcune difficoltà”.
La gestione del castagneto, oltre a garantire un prodotto di alta qualità è fondamentale per tutelare l’ambiente. I castagneti sono infatti un ecosistema che ospita una grande varietà di flora e fauna, contribuendo anche alla stabilità del suolo e al mantenimento della biodiversità. Un motivo in più che va ad aggiungersi alle proprietà di un prodotto della regione poco noto ma dall’elevato potenziale, che per la salute di suolo e mercati non dovrebbe essere altro che sempre più valorizzato.
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