Il vino marchigiano punta su Nord Europa e Paesi Baltici

Quasi 2.3 milioni per la promozione. Bernetti: "Serve una reazione sui mercati"
Economia

Ammontano a quasi 2,3 milioni di euro gli investimenti in promozione per il biennio 2025-2026 previsti dal progetto targato Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) rivolto al mercato dell’Unione europea. Un piano di rilancio basato sulla dotazione dei fondi Csr 2023-2027 – “Promozione dei prodotti di qualità” della Regione Marche per puntare, oltre alla domanda interna, sui Paesi obiettivo del mercato comunitario. 

Attenzione particolare è prevista nella promozione in favore delle piazze di sbocco delle Dop marchigiane, con Germania, Belgio, Paesi Bassi, Svezia in prima fila ma anche con diverse aree considerate emergenti, come Francia, Polonia, Estonia, Lituania, Lettonia, Austria, Danimarca e Repubblica Ceca. Tra le attività previste nel piano che coinvolge le 16 Dop tutelate da Imt, l’informazione e la promozione pubblicitaria con una forte impronta digital-social, oltre a quelle sui canali più tradizionali. Ampio spazio anche alle azioni di business diretto, con la partecipazione a fiere di settore, incontri b2b e b2c, degustazioni, workshop, eventi dedicati a buyer ed esperti di settore nazionali e europei, il rafforzamento dell’incoming dai Paesi Ue.

Michele Bernetti

“Stiamo per chiudere un’annata complicata per il commercio mondiale di vino – ha sottolineato il presidente di Imt, Michele Bernetti – a cui si sono aggiunte le note e preoccupanti vicende che hanno coinvolto una delle principali realtà delle Marche. Le denominazioni marchigiane sono ora attese a una reazione sui mercati in linea con la qualità media delle proprie produzioni e nella consapevolezza di dover rispondere a una domanda oggi sempre più orientata verso un decremento dei consumi e a una contestuale maggiore attenzione alla qualità e identità dei vini. In questo contesto, i nuovi fondi per la promozione assumono una ancor maggior rilevanza”.

I vini marchigiani hanno una forte esposizione sul mercato europeo: Italia a parte, prima piazza di sbocco, per l’export oltre la metà dei volumi venduti è destinata verso i Paesi dell’Ue. Per l’insieme delle Dop marchigiane, il primo mercato di sbocco in Europa sono i Paesi Bassi (24% di share sul totale export e 44% sul totale Unione europea), seguiti da Germania e Belgio con il 10% ciascuno a livello globale e 19-18% sul totale Ue.

Alberto Mazzoni

“Sul mercato europeo – ha detto il direttore Imt, Alberto Mazzoni i cambiamenti in atto a livello generazionale e di consumo spingono in ottica di medio-lungo periodo per una ulteriore qualificazione delle produzioni. I vini di primo prezzo, senza una chiara origine identitaria e territoriale, sono destinati a ridurre drasticamente il proprio mercato. Da qui l’esigenza di adeguare il giusto posizionamento del vigneto Marche sui mercati internazionali anche attraverso la focalizzazione su target di consumo ben definiti e identificati tramite approfonditi studi di marketing”.

Con oltre 500 aziende associate per 16 denominazioni di origine di cui 4 Docg – l’Istituto marchigiano di tutela vini si fregia di essere una realtà unica in Italia nel suo genere. Oggi il consorzio, che nel 2024 ha festeggia i 25 anni dalla sua nascita, rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento e la maggioranza delle esportazioni di vino marchigiane. Infine, con oltre 7.500 ettari tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino incide per il 45% sull’intera superficie vitata regionale. 

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