Un ulteriore incentivo si aggiunge all’ampia serie di agevolazioni e contributi rivolti a quegli imprenditori agricoli che hanno intenzione di investire nel settore delle rinnovabili. Un settore indubbiamente dinamico che nell’ultimo anno, complici anche gli obiettivi del PNRR, sta osservando l’istituzione di un susseguirsi di strumenti proprio per ampliare la quantità di “energia verde” prodotta e nel quale – ed è questo l’ulteriore incentivo di cui si diceva – è intervenuta anche ISMEA.
A tal proposito, infatti, micro, piccole e medie imprese agricole che intendano investire per l’autosufficienza energetica o per ridurre i costi di approvvigionamento energetico, potranno ottenere finanziamenti dal sistema bancario con copertura della garanzia pubblica ISMEA a costo zero.
Le domande di garanzia, per i finanziamenti di importo non superiore a 250 mila euro, dovranno essere inoltrate per il tramite dei soggetti finanziatori (le banche) attraverso il portale “gr8.ismea.it” entro il 12 dicembre 2023 (fanno eccezione i finanziamenti di importo superiore a 150 mila euro, per i quali la prenotazione deve essere effettuata entro e non oltre il 15 novembre, salvo proroghe).
È opportuno ricordare che la garanzia, una volta seguita la procedura prevista, sarà rilasciata in via automatica e sarà a copertura del 100% per i prestiti di importo non superiore a 250.000 mila euro. La durata è di 8 anni, incluso il preammortamento (12 mesi), ed è gratuita nonché cumulabile con le altre garanzie già rilasciate da ISMEA.
Si segnala, inoltre, che gli impianti oggetto delle agevolazioni dovranno restare vincolati all’esercizio dell’attività finanziata per un periodo minimo di cinque anni decorrente dal completamento dell’investimento e comunque fino all’estinzione del finanziamento garantito da ISMEA così come almeno quinquennale dovrà essere l’esercizio dell’attività di impresa. La violazione di quanto sopra è causa di
decadenza dalle agevolazioni concesse.
L’effettiva efficacia di tale strumento sarà valutabile solo fra qualche mese, mentre quello che è al momento certo è come la risposta da parte del mondo agricolo – marchigiano e non solo, all’ampia serie di incentivi varati negli ultimi mesi sia stata fin qui altalenante. Interessante osservare, infatti, come le aziende agricole stiano prestando una sempre maggiore cautela rispetto al passato nel valutare investimenti di questo tipo, non solo a causa del solito sistema di presentazione delle domande farraginoso e complesso, ma anche alla luce dell’incertezza del contesto finanziario che non agevola di certo riflessioni in tale direzione. Si vedrà dunque se con quanto prospettato da ISMEA sarà in grado di contribuire ad innalzare il livello di approvvigionamento da fonte rinnovabile anche nella nostra regione dove queste coprono circa il 28,4% del fabbisogno energetico.
Nel 2022, infatti, il territorio marchigiano ha prodotto in house 2.328,3 GWh di energia elettrica e la maggioranza, 1970,5 GWh ovvero l’84,6%, è arrivata da fonti rinnovabili. Protagonista assoluto nella produzione regionale il solare fotovoltaico con oltre 1.400 GWh.