Filiera della canapa fuorilegge per emendamento

Si levano le proteste anche nelle Marche. Trionfi Honorati: "Decisione assurda"
Politica
di Alberto Maria Alessandrini

Stanno suscitando non poche polemiche, le nuove limitazioni alla trasformazione e vendita di canapa a basso contenuto di thc, il principio attivo di tale pianta. Coinvolta una filiera certamente di nicchia ma, comunque, secondo Federcanapa importante per la sussistenza di tante piccole imprese agricole che negli anni si sono specializzati in tale settore. E che anche nelle Marche, proprio con un progetto di filiera, sta provando a realizzare un interessante progetto.

Emendamento penalizzante

“Gli sforzi della filiera italiana della canapa industriale, che coltiva le sole varietà ammesse a livello europeo, quelle a basso contenuto di THC volte a valorizzare tutte le parti della pianta (semi, fibre e infiorescenze), vengono vanificati dall’approvazione dell’emendamento al Ddl Sicurezza nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera”.

Queste le dichiarazioni Confagricoltura, che già nelle scorse settimane aveva espresso preoccupazione per tale proposta di emendamento che, di fatto, vieta la coltivazione, la lavorazione e la vendita delle infiorescenze della canapa. Una norma destinata a creare non poco scompiglio a causa dell’equiparazione della cannabis light con quella con thc pari o superiore allo 0,2%.

Una pianta di alto potenziale

“L’approvazione dell’emendamento penalizza un comparto solido in Italia, che vede una forte presenza di imprese giovanili – ricorda Antonio Trionfi Honorati, agricoltore e presidente di Confagricoltura Ancona –che ora rischiano di perdere competitività in un mercato sempre in maggiore espansione al di fuori dei confini nazionali. Paesi come Germania, Austria, Spagna, Francia, ad esempio, stanno investendo in maniera importante sulla canapa nella filiera alimentare (semi/proteine), in quella tessile (fibra) e da costruzione (canapulo).”

L’approvazione dell’emendamento rappresenta, quindi, un duro colpo ad un settore che ha visto negli ultimi anni una buona espansione anche nella nostra regione. “Tale emendamento, inoltre, non solo rappresenta un rischioso precedente giuridico (andando a contraddire una normativa comunitaria molto meno restrittiva in materia) – aggiunge Trionfi Honorati – ma impedisce uno sfruttamento della pianta a 360 gradi ed intacca seriamente il reddito degli agricoltori”.

Una questione tutt’altro che residuale se si pensa che, attualmente, il mercato europeo del CBD per il 2024 è valutato attorno ai 2,2 miliardi di euro. L’Italia infatti, secondo i dati Federcanapa, risulta tuttora il quarto mercato europeo con 190 milioni di euro, di poco dietro alla Francia, con una crescita del 15%.

Tags: canapa, confagricoltura, emendamento, in evidenza, Trionfi Honorati

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