Si è appena concluso un progetto finanziato dal Psr Marche i cui obiettivi erano la protezione e la gestione in modo sostenibile dei boschi, la valorizzazione dei servizi ecosistemici, permettendo ai gestori forestali di abbattere le emissioni climalteranti, promuovere lo scambio dei crediti di sostenibilità e creare occupazione e ricchezza nelle aree montane della regione.
La gestione e l’uso delle foreste e dei terreni forestali in un modo e ad un ritmo che mantengano la loro biodiversità, produttività, capacità di rigenerazione, vitalità e il loro potenziale per svolgere, ora e in futuro, le loro funzioni ecologiche, economiche e sociali, rappresentano quello che si riassume come gestione sostenibile delle foreste.
La gestione forestale sostenibile contribuisce a dei benefici “immateriali” forniti dal bosco, che consentono di prevenire dissesto idrogeologico ed erosione del suolo, tutelare la biodiversità, mitigare le temperature, offrire servizi turistico-ricreativi migliori e incrementare lo stoccaggio del carbonio contrastando l’acclarato cambiamento climatico.
Una cospicua fetta dei boschi certificati ricade nella zona del cratere del terremoto del 2016 e tra gli obiettivi, oltre a quelli elencati, vi è la potenziale possibilità di uso dei boschi per i loro possessori per vendere crediti di carbonio. Una foresta gestita in modo sostenibile può migliorare la propria capacità di assorbire carbonio, quindi aumentare la capacità di assorbimento di CO2 per ettaro/anno a fronte di un aumento crescente della percentuale di CO2 nell’atmosfera.
Antonio Brunori, presidente della PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) per l’Italia – associazione senza fini di lucro che promuove la gestione forestale sostenibile attraverso la certificazione – spiega che non importa la superficie del bosco, perché comunque la certificazione PEFC ti consente di accedere al mercato globale dei prodotti certificati.
Consumatori, imprese e governi sono sempre più preoccupati per la loro impronta ambientale. Questo significa che il mercato dei prodotti di origine forestale certificati, dalla carta al legno, sta crescendo.
Ottenendo la certificazione, puoi vendere i tuoi prodotti certificati PEFC, soddisfacendo numerose politiche di approvvigionamento, sia pubbliche che private in tutto il mondo, che richiedono prove di sostenibilità. I mercati del nord Europa ricercano e acquistano oltre la metà dei nostri prodotti in legno certificato PEFC, quindi la nostra certificazione offre un reale vantaggio sul mercato per i proprietari e i gestori di foreste certificate PEFC.
Sul mercato europeo (ETS UE) una tonnellata di anidride carbonica si attestava prima della pandemia attorno ai 20 euro. Ora in piena accelerazione produttiva, ha superato i 50 euro, un valore che potrebbe attestarsi nelle Marche a 1.350.000 €/anno.
La certificazione di 9.208 ettari e l’attiva gestione forestale sostenibile, nel territorio delle Marche porta ad un incremento medio di capacità di assorbimento di 2,96 tonnellate di CO2 Ha/anno rispetto ad uno scenario di patrimonio forestale non gestito. Pertanto potenzialmente le Marche potrebbero a breve stoccare 27.000 ton di CO2 all’anno con la sola gestione attiva di novemila ettari.
Per capirci, se la combustione di un litro di benzina di un’automobile genera circa 2,34 kg di CO2 sarebbe come dire che nelle Marche tutte le auto producono in un anno circa 2.100.000 ton di CO2 e la gestione forestale sostenibile di soli 9.000 Ha ne cattura l’1.5%. Ma nella regione abbiamo 160.000 Ha di foreste e potremmo quindi stoccarne ogni anno almeno il 25% in più con la sola gestione sostenibile.
L’attività del progetto è stata portata avanti da CO2 S.Fo.Ma. Marche Gruppo Operativo con capofila la SAF Marche, che ha coinvolto numerosi partner operanti nel settore forestale della Regione Marche come SAF Monti Azzurri, SAF Tronto, Azienda Speciale Consorziale del Catria, Consorzio Marche Verdi, Pro.mo.ter e Dream, Cursa, PEFC e Cia.