Le Marche al Salone del Gusto di Torino

A Terra Madre 2024, tipicità regionali e focus su pesca, allevamento e norcineria
Attualità
di Giorgia Clementi

Da oggi e fino a lunedì prossimo, il Parco Dora di Torino ospiterà la nuova edizione di Terra Madre Salone del Gusto, l’evento mondiale dedicato al cibo “buono, pulito e giusto” in grado, ogni anno, di richiamare migliaia di persone. Un evento unico nel suo genere, a metà tra una mostra mercato ed un collettivo padiglione culturale dove vengono approfondite le tipicità di regioni d’Italia e del mondo.

Ci sarà anche la regione Marche che, nello stand U2, presenterà prodotti, vini e piatti tipici delle diverse province. Tra i protagonisti, i presidi slow food della regione. “Saranno 4 quelli che porteremo a Torino quest’anno“, afferma il presidente di Slow Food Marche Vincenzo Maidani: l’Anice verde di Castignano, la Cicerchia di Serra de’ Conti, la lonzetta di fico e la Favetta di Fratte Rosa. “Abbiamo voluto portare i prodotti di eccellenza collinare ma non mancheranno momenti di approfondimento su alcuni prodotti del mare, come il mosciolo, che sta vivendo attualmente un momento di difficoltà“.

Vincenzo Maidani

La volontà – aggiunge Maidani – non è solo quella di raccontare i cibi e le loro trasformazioni ma anche di portare le esperienze dei produttori e dei territori“. A tal proposito, l’Amap parlerà di valorizzazione della filiera suinicola e della razza Marchigiana , insieme alla presentazione della Comunità regionale della Piccola Pesca.

Nel contempo, l’Onas si occuperà di quanto riguarda la norcineria. Come spiegato da Flavio Vai, delegato regionale di Onas Marche, saranno presentati e fatti assaggiare sette salumi storici e tradizionali della regione come la salsiccia di Senigalla, la Coppa della Vallesina, il Morsetto di Fiuminata, la Salsiccia fermana, il Casserotto di Montecosaro, il Salame di Frattula ed i ciarimboli.

Prodotti che permetteranno, non solo di condividere gusti del passato e della tradizione, ma anche di raccontare pratiche alimentari legate al trattamento delle carni ed alla sua conservazione. Ne è un esempio, spiega Vai, il Salame di Frattula tipico della zona di Senigallia, Trecastelli e Corinaldo: “in quell’areale era tipico usare il timo nei salumi. Nel 2023, da uno studio fatto dalla Regione Piemonte è venuto fuori che proprio il timo è l’unica pianta aromatica naturale in grado di sostituire conservanti di altra natura, e nelle Marche si usava già da decenni“.

È da tale esempio che emerge come, il valore aggiunto di una manifestazione come il Salone del gusto, sia nella possibilità, per chi abita il mondo del cibo e dell’enogastronomia mondiale, di condividere pratiche ed esperienze. Una vetrina dove circa 350 mila persone in cinque giorni – questa l’affluenza della passata edizione – hanno la possibilità di viaggiare tra sapori e gusti diversi, scoprendo come essi siano accomunati tutti dalla loro unicità.

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Tags: anice di Castignano, cicerchia di Serra de' Conti, coppa della Vallesina, fava di Fratte Rosa, in evidenza, lonzetta di fico, morsetto di Fiuminata, salone del gusto, Slow Food, terra madre

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