Moncaro: volano stracci tra Manetti e Marchetti

Giovedì mattina tutto su Moncaro: la presidente Manetti e l'ex Presidente Marchetti in conferenza stampa
Attualità
di Giorgia Clementi

Il 27 febbraio 2024 è finita un’epoca che ha portato alla crescita del territorio ma non della Moncaro, e che è avvolta da molte zone d’ombra”, sono alcune delle ultime parole lette questa mattina, presso la Cantina Moncaro, dalla Presidente Donatella Manetti. Insieme a lei, il vice presidente Lorenzo Gobbi, in una conferenza che arriva dopo l’Assemblea dei soci della Terre Cortesi Moncaro tenutasi il 9 luglio, dopo la convocazione da parte del CDA dell’Azienda i primi di giugno scorso.

Un’Assemblea nel corso della quale, viene letto: “la Presidente ha informato doverosamente gli 85 soci conferitori e 3 soci finanziatori intervenuti sulla situazione economico finanziaria ereditata alla data del 27 febbraio 2024 (38 milioni di debiti da bilancio 2023), delle numerose zone d’ombra del passato emerse, su cui sta indagando anche la Guardia di Finanza, delle ragioni per le quali nessuno prima si era accorto, delle scelte individualistiche prese in assenza di poteri e all’insaputa dell’organo esecutivo dell’Azienda, tutte condotte che hanno messo i soci ai
margini della Cooperativa e trattati in maniera differenziata, come dipendenti e fornitori”
.

Manetti: “Investimenti sbagliati e saldi mancati”

Contestati dalla Presidente anche finanziamenti passatigestiti in maniera individualistica  e progetti industriali non portati a termine”. Tra gli esempi riportati l’investimento in Cina e in India, la partecipazione in altre Cooperative del territorio, l’acquisto di terreni all’asta ad un costo superiore al reale valore dei beni, “l’espansione sul Conero attraverso l’affitto di una famosa casa Vinicola e l’operazione in Abruzzodi Villa Medoro.

Informare su tale situazione è stato, continua Manetti, “un atto dovuto nei confronti dei soci” tra i quali “non sono mancati momenti di tensione, vista anche la presenza dell’ex presidente in delega, che hanno ricordato che non sono stati saldati per le vecchie annualità e hanno chiesto attoniti, informazioni per il futuro. Un futuro sicuramente non semplice su cui pesano le scelte del passato, indipendentemente da chi le abbia fatte e se questi era autorizzato, come l’istanza di fallimento presentata da un “fornitore di vino” e notificata all’Azienda 3 giorni prima dell’Assemblea dei soci del 9 luglio, che non aveva visto soddisfatte le sue pretese di credito già a dicembre 2023”.

Cda urgente e fine del Sistema Moncaro

Un’istanza che impone al Cda della Moncaro di attivarsi immediatamente ed in maniera differente da quanto aveva previsto, tanto che si è riunito alle 14.30 di giovedì 11 luglio in un Consiglio d’urgenza

Conclude la Presidente Manetti, “il 27 febbraio 2024 è finita un’epoca avvolta da molte zone d’ombra, che sono emerse in maniera netta e nitida in questi quattro mesi, in cui non potevamo risolvere i problemi di 25 anni di gestione della Cooperativa, ma solo far emergere le problematiche che hanno afflitto sempre di più, come una tagliola, la Moncaro, e di cui molti erano a conoscenza“.

La risposta dell’ex presidente Marchetti

Doriano Marchetti e Rossano Landi
Doriano Marchetti e Rossano Landi

A convocare la stampa giovedì mattina, anche l’ex presidente Doriano Marchetti che ha voluto fare chiarezza su vari punti. Ad iniziare da Villa Medoro: “Sei i milioni di acconto versati, buona parte dell’importo complessivo che sarebbe dovuto essere di 8 milioni e mezzo di euro“.

Poi, Winemarche: “una società veicolo alla quale Moncaro ha venduto 8 milioni e mezzo di vino. Winemarche ha emesso sul mercato un bond con il quale ha pagato a Moncaro gli 8 milioni  e mezzo attraverso due operazioni: una da 5 e una da 3 milioni e mezzo“.

Commentata anche la presenza dell’Agenzia delle Entrate: “l’ho chiamata io – afferma Marchetti – perché loro si sono rifiutati, dal 27 febbraio, di farmi accedere ad ogni dato presente sul cloud. A Modena l’Agenzia delle Entrate stava verificando l’esercizio di Winemarche e  aveva bisogno di alcuni documenti che però noi non potevamo reperire dato l’accesso negato. Per questo abbiamo chiesto all’Agenzia delle Entrate se riusciva a reperirli “.

Riguardo negozi e appartamenti in Cina e in India, risponde Marchetti: “se Moncaro ha degli appartamenti in Cina io non l’ho mai saputo. In India era stato fatto un progetto vent’anni fa di costruire una cantina con un partner indiano; progetto che poi abbiamo abbandonato perché non sostenibile“.

C’è una regia in quello che stanno facendo – conclude Marchetti: “vogliono distruggere Moderna perché a quel punto rientrerebbero in possesso dei suoi terreni, così da venderli. Al momento Moderna si è rifiutata di retrocederli. Il cosiddetto Sistema Moncaro che loro citano in maniera negativa fino al 27 febbraio esisteva ed era fatto di relazioni positive col territorio, con i clienti ed i dipendenti, di rapporti gestiti anche solo con una stretta di mano, in linea con i principi di Moncaro che avevano a fondamento un rapporto positivo con tutti gli stakeholders”. 

Una realtà, secondo l’ex presidente, alla quale sembra ad oggi impossibile tornare.

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Tags: in evidenza, Manetti, Marchetti, Moncaro

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