La vicenda Moncaro si arricchisce di un nuovo colpo di scena, ma solo giudiziario, perché il destino della maggiore cooperativa vitivinicola marchigiana è già segnato e, stando a quanto riportato dalla stampa, ci sarebbero già pronti acquirenti per rilevare il tutto, ovviamente senza accollarsi i debiti. Il nuovo colpo di scena è rappresentato dal conflitto tra Tribunale di Ancona e Ministero delle Imprese e del Made in Italy su chi deve portare avanti la liquidazione e dunque chi sarà il liquidatore (al quale per altro è previsto un lauto, molto lauto compenso professionale). E già, perché dopo la sentenza del Tribunale con la quale è stata aperta la liquidazione giudiziale, è arrivata l’opposizione del Ministero che – stando a quanto dichiarato dall’europarlamentare Carlo Ciccioli – presenterà ricorso in Corte d’Appello perché aveva già intrapreso il decreto di apertura della procedura di liquidazione coatta amministrativa.
Una disputa giudiziaria che, come detto, non cambia la sostanza. Perché, qualunque sia l’esito finale della lite, da un lato sarà comunque garantito l’esercizio provvisorio della cantina, che potrà completare la vendemmia, imbottigliare e commercializzare il prodotto e dall’altro sarà prevista la vendita a un soggetto che, a fronte di un prezzo da pattuire, comprerà beni e terreni, senza farsi carico dei quasi 40 milioni di debiti accumulati. I creditori potranno venire parzialmente, molto parzialmente, ristorati dalla cifra versata dal nuovo acquirente.
Per i lavoratori e i circa 600 soci della cooperativa, molti di loro piccoli agricoltori e conferitori di uve per quella che è la più grande cantina produttrice di Verdicchio nelle Marche, la rassicurazione sul fatto che lavoro e uve conferite nella presente stagione saranno pagati e tanta incertezza per il futuro.
Risparmiando ai lettori le beghe giudiziarie, ci limitiamo ai dati dell’ultimo bilancio, al 31 luglio 2023, dove i ricavi delle vendite erano pari a 32.667.841 euro (in calo di 2.834.197 euro sul 2022) e i costi di produzione a 38.071.180 euro, cresciuti di 680.503 euro sull’anno precedente.