Ortoverde, Senigallia dice no al progetto premiato dal Pnrr

A rischio il futuro dello stabilimento produttivo di orticole surgelate
Economia
di Francesco Cherubini

Il progetto per realizzare una cella frigorifera da 10 piani annessa allo stabilimento produttivo della cooperativa agricola Ortoverde di Senigallia, tra i player nazionali nei prodotti orticoli surgelati – unico progetto nelle Marche premiato dal bando del PNRR sulla logistica con il 40% di finanziamento sull’investimento di 21 milioni – rischia di saltare per l’annunciato parere negativo del Comune di Senigallia.

UN “NO” CHE PREGIUDICA IL FUTURO

“Premiato dal PNRR per la tutela ambientale e la valorizzazione sociale – ha evidenziato in una conferenza stampa il presidente della Ortoverde, Giampaolo Pettinari (nella foto durante l’intervento di oggi) – bocciato dal Comune che si basa su un parere della Soprintendenza per aspetti legati alla compatibilità paesaggistica, pur essendo ubicato in un’area industriale accanto all’autostrada A14”.
Un “no” che, se confermato anche dopo le osservazioni in Comune presentate dalla Ortoverde, rischia di portare alla morte uno stabilimento produttivo che oggi dà lavoro ad oltre 200 dipendenti ed è un punto di riferimento del mondo agricolo marchigiano e non solo, con oltre 800 soci che conferiscono 40 mila tonnellate di ortaggi di ogni tipo, poi immessi sul mercato surgelati con marchio proprio o attraverso i grandi brand multinazionali (da Findus ad Orogel).

SCENARIO PREOCCUPANTE

“La cella frigorifera è assolutamente necessaria per l’attività produttiva – ha aggiunto Pettinari – visto che oggi, per le ridotte dimensioni dei frigoriferi interni rispetto alle orticole lavorate, siamo costretti a far avanti ed indietro fino a Rieti con i tir per stoccare gli ortaggi in celle frigorifere idonee e poi andarli a riprenderli per imbustarli. Costi economici ed ambientali non più sostenibili. Se Senigallia dice no, dovremo trovare altri siti. Ma vogliamo mantenere aperto il confronto per trovare soluzioni condivise”. Ortoverde, va ricordato, è proprietaria anche di un altro stabilimento a Rotella, in provincia di Ascoli Piceno.

Uno scenario che neanche si vuole prendere in considerazione per una cooperativa che viaggia con un fatturato di 50 milioni di euro, il 15% grazie all’export, capace di costruire una filiera corta che sta dando importanti risultati ai soci agricoltori.

I tempi sono stretti: il decreto del Ministero è arrivato lunedì scorso, vi sono 180 giorni di tempo per comunicare il compimento dell’iter amministrativo e giugno 2026 per terminare l’opera.

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Tags: bando Pnrrr, in evidenza, Ortoverde, Pettinari

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