Attraverso il “Gibbo” consacrato da Dante, la filiera legna italiana torna ad essere protagonista nell’economia della montagna. Sul Monte Catria l’avvio di un progetto ideato dall’Azienda Consortile Speciale che concretizza il decreto legna ministeriale approvato a maggio 2023. Una misura che, intervenendo in un modo strutturale, mira a rilanciare la filiera storica della legna ricavata in montagna partendo da un comprensorio che ha dimostrato tutta la sua fragilità nel susseguirsi di fenomeni estremi, dall’emergenza siccità alla tragica alluvione del 15 settembre 2022, causati anche in parte da una diversa gestione del territorio da parte dell’uomo ingabbiato in ferree regole burocratiche che frenano manutenzioni e pulizie.
«Burocrazia che finora – spiega l’on. Mirco Carloni, presidente della Commissione agricoltura della Camera che ha presentato il progetto nel corso di un incontro pubblico (nella foto) presso la sede dell’Azienda speciale a Frontone – ha impedito di raccogliere materiali vegetali, pena multe salatissime, che sono proprio quelli che hanno ostacolato il decorso naturale dell’acqua. Da qui è nato questo provvedimento di buon senso che liberalizza la raccolta del legname da parte degli imprenditori agricoli e contribuisce a ridurre il dissesto idrogeologico delle aree interne, oltre a contenere i consumi energetici, grazie alla produzione di energia e la diminuzione dell’abbattimento di alberi da combustione».
Un decreto che gode di un apposito fondo di 500mila euro e finanzia progetti per la raccolta del legname nei territori colpiti da eventi atmosferici o meteorologici come nubifragi, piene, alluvioni, frane ed esondazioni e cerca di gettare le basi per un ritorno al futuro.
«Ed è la ricetta giusta – commenta l’agronomo della Regione Francesco Leporoni – per una filiera del legno che vada dal taglio, alla raccolta per un uso corretto e sostenibile come fonte energetica in un territorio come i boschi del Catria che hanno anche conquistato la certificazione Pefc».
Il progetto vincitore del bando emanato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste si pone come il primo tassello attivo del decreto nazionale legna. «Questa azione – commenta Mirco Ravaioli, il presidente dell’Azienda speciale del Catria – vuole incrementare, attraverso tre azioni congiunte, la cura della vegetazione ripariale e il riutilizzo del materiale raccolto stimolando la crescita di figure professionali legate al territorio».
Tre assi strategici molto pratici. Il primo punta alla raccolta e la manutenzione del materiale ligneo depositato a bordo fiume e la produzione di materiale a biomassa per l’autoconsumo; il secondo alla formazione con un corso in tre giornate con rilascio di attestato dell’uso e manutenzione della motosega rivolta a garantire l’uso sicuro e alla promozione di figure professionali che hanno conoscenza delle normative, della sicurezza, di come fare il prelievo, e di allestire il cantiere (18 posti – scadenza iscrizione il 31 dicembre 2023). Infine, attraverso i nuovi linguaggi digitali, l’illustrazione delle pratiche legate ad una corretta cura dei tratti fluviali.