Poco meno di 1,5 milioni per l’apicoltura marchigiana tra il 2024 e l’anno corrente. Sono le risorse stanziate dalla Regione Marche per l’apicoltura regionale, settore che vive una fortissima crisi per il crollo di produzione, come denunciato a più riprese dai quattro Consorzi provinciali degli operatori.
E parliamo di una realtà importante per le Marche che contano 71.497 alveari e 3.386 apicoltori e registrano una produzione media intorno alle 2 mila tonnellate l’anno (Osservatorio Miele), in condizioni climatiche normali, sempre più difficili per il cambiamento climatico. Sono 69 le aziende regionali che conducono l’apicoltura con metodo biologico, per un totale di 7.543 alveari: circa il 10% del totale, con una produzione di circa 150 tonnellate. Infine, sono circa 1.800 gli alveari certificati con il marchio QM, che equivale a un quantitativo che varia dai 300 ai 400 quintali di miele.
Di finanziamenti pubblici a questo settore e di possibili soluzione per superare le criticità presenti si è parlato in un incontro a Mozzano di Ascoli Piceno dove sono intervenuti esperti, studiosi e rappresentanti istituzionali. Tra i temi al centro del dibattuto l’impatto dei cambiamenti climatici sulle attività di apicoltura, il benessere delle api, l’aggiornamento dell’anagrafe apistica e le principali malattie emergenti riscontrate fino ad oggi.

All’iniziativa, è intervenuto l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini, che ha ricordato come “le Marche risultano, in base al numero di alveari presenti in proporzione rispetto ai km quadrati e alla popolazione, tra le aree geografiche sul suolo nazionale dove l’apicoltura è tra le più radicate e presenti. Non è un caso – ha aggiunto – che la produzione di miele sia superiore rispetto al fabbisogno regionale. Una realtà nevralgica e di riferimento per il tessuto produttivo e agricolo su cui l’Ente sta puntando con decisione come dimostrano i cospicui fondi utilizzati e i diversi avvisi pubblici emanati. L’Amministrazione – ha ricordato l’assessore – ha stanziato ad oggi fondi di provenienza (al 70% derivanti dallo Stato e al 30% dall’UE) e che nel 2024 la Regione ha erogato 743 mila euro, mentre per l’anno corrente, per il Bando apicoltura 2025, ha previsto una dotazione finanziaria pari a 679 mila euro. Si tratta, dunque, di un intervento progettuale ad ampio spettro che ha e sicuramente avrà positive ricadute per l’intero indotto e per le aziende che vi operano”.

Significative risorse economiche volte a supportare fattivamente la promozione, la formazione professionale degli stessi operatori e la valorizzazione del sistema apistico. Ricordato come ad incidere sulla produzione siano i drastici cambiamenti climatici che influiscono su tutto il comparto agricolo, l’assessore ha annunciato che, “per non farsi trovare impreparati e per ampliare lo spettro degli interventi in cantiere, la Regione ha individuato nell’innovazione tecnologica una leva importante per cercare di far fronte alle possibili ripercussioni meteorologiche sul comparto”.
Ribadito l’importante ruolo dei Consorzi, il cui operato garantisce a consumatori e utenti prodotti di qualità, certificati e tracciabili in ossequio alle normative vigenti.