Sementi orticole, le Marche un territorio privilegiato

Quasi 6 mila ettari dedicati, siamo la seconda regione d'Italia
Economia

Cattura la pioggia e mettila da parte. È da Corinaldo che il comparto sementiero marchigiano lancia la sua semplice ma efficace formula contro lo stress idrico. Suggerisce agli agricoltori che coltivano sementi anche innovative, ossia resilienti ai cambiamenti climatici, di costituire una propria riserva d’acqua costruendo nelle loro proprietà bacini. Perché le piogge si fanno sempre più rare e la risorsa va tesaurizzata e si aumentano le probabilità di intercettare le precipitazioni intense sempre più frequenti.

Una linea d’azione firmata dalla Cooperativa Agricola Cesenate (Cac sementi) che la scorsa settimana, nel suo stabilimento corinaldese, ha fatto il punto con una settantina dei suoi soci, quelli di Marche Nord, sulle opportunità e le problematiche della coltivazione delle brassicacee e liliacee. Storie di semi, di bulbi, di piantine di broccoli, cavoli, verze, cime di rapa, senape, rucola, ravanelli, crescione od ancora porri, cipolle, erba cipollina, scalogno. L’Italia è il primo paese in Europa nella moltiplicazione delle sementi orticole e quasi il 40% dei 2mila soci in tutt’Italia della Cac sono marchigiani. Ci consacrano 1800 ettari, il 31% delle superfici nelle Marche dedicate alle sementi (5.762 ettari) che fanno della nostra rleegione la seconda nella classifica italiana guidata dall’Emilia-Romagna.

Giovanni Piersanti

«Questo perché la moltiplicazione dei semi – sottolinea il corinaldese, Giovanni Piersanti presidente della Cac da più di tre lustri – trova delle colline ventilate adatte alle coltivazione di pregio e ricercate e una professionalità legata alla storia di questi territorio, penso ad esempio alla cipolla, ma anche alla l’esperienza di agricoltori che oggi trovano in queste coltivazioni un reddito sicuro» .

E’ possibile ottenere un prezzo indicativo prima dei trapianti che, non essendo legato alla borsa, è al riparo di eventuali speculazioni finanziarie e quindi, garantito. La Cac, fondata nel 1948, è leader mondiale. Ha chiuso il suo bilancio nel 2023 con un fatturato di 44,6 milioni di euro di valore di produzione e liquidato ai suoi soci 29,5 milioni.

Orticole da seme

Spiega che l’acqua a fine agosto, mese dei trapianti per ottenere semi di cavoli ibridi od ancora delle cipolline, è necessaria. Come lo sarà a primavera per altre piantine. «Non in grande quantità – precisa – lavoriamo anche con l’irrigazione localizzata ma sono momenti fondamentali se vogliamo che il nostro paese mantenga la sua posizione e rimanga competitivo sui mercati internazionali». La Cac esporta il 75% delle produzioni. Il problema dell’acqua è più acuto lì dove non ci sono stati investimenti in dighe e invasi come il Consorzio Bonifica ha fatto nelle valli del Metauro o del Musone.

Tags: Cooperativa Agricola Cesenate (Cac sementi), in evidenza, semi

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