Lo scorso 28 luglio, con un’informativa mandata ai propri dipendenti (ma con il chiaro intento di farla girare, altrimenti non ne saremmo venuti in possesso), la autodefinitasi più “grande” organizzazione agricola di Europa ha sentito la necessità di accusare Confagricoltura e Cia di aver voluto “un’ulteriore proroga al 30 agosto con possibilità di lavorare i fascicoli anche fino al 15 settembre” per la compilazione delle domande uniche Pac. Richiesta basata, sempre secondo la suddetta mega organizzazione degli agricoltori planetari, su un’evidente incapacità delle altre organizzazioni concorrenti nella compilazione delle domande PAC.
Loro bravi, gli altri no
Nella suddetta nota si legge che, mentre loro (al 28 luglio) sarebbero al 90% delle pratiche evase, gli altri sfiorerebbero appena al 40%. Aggiungendo poi che “mentre noi chiuderemo a fine luglio al 95/97% delle domande fatte in modo da permettere ai soci di ricevere l’anticipo, gli altri centri di assistenza agricola si attesteranno intorno al 50% e l’altra metà dei loro soci l’anticipo non lo vedrà neanche con il cannocchiale” Ovviamente con la chiosa: “ma invece che chiedere proroghe non sarebbe meglio che lavoraste meglio…”. Un florilegio di accuse ed alterazioni della realtà, insomma, che si conclude ricordando come, sempre secondo gli autori della missiva, gli altri faranno di tutto “per gettare sempre fumo e polvere sulle verità’” ricorrendo anche a “trattorate, braciolate e chiacchiere…”
Qualche utile dettaglio
Ma andiamo con ordine. La proroga chiesta da Confagricoltura serve esclusivamente per riuscire a “portare” a casa la compilazione corretta non solo della Domanda Unificata (già domanda unica), ma anche di tutte le altre domande sull’agroambiente (PSR e/o CSR). Probabilmente “i primi della classe” nemmeno immaginano che, a causa del mancato ribaltamento tra fascicolo grafico su quello alfanumerico, esistono gravi problemi di compilazione delle notifiche aziendali per le aziende che adottano l’agricoltura biologica. Ciò a causa del fatto che il SIB (Servizio per la comunicazione di ingresso al sistema della certificazione biologica) ad oggi necessita ancora dei dati catastali e che, ad esempio, la possibilità di inserire domande con l’eco-schema 5.1 (incolto volontario, ovvero le superfici che deriverebbero nella stragrande maggioranza dei casi dalla BCAA 8, oggi abrogata) sarà possibile solo dal 4 agosto!
Oltretutto, gli autoproclamati migliori confondono addirittura i fascicoli validati con la compilazione delle domande uniche al famoso 90% (comunque loro sono all’87%, mentre noi all’81 – fonte Agea). Questioni forse troppo tecniche per gli agricoltori, ma che un esperto del settore dovrebbe conoscere bene… almeno in teoria.
Il boomerang dei “primi della classe”
È comprensibile che per alcuni sia scomodo dover ammettere di non riuscire ad arrivare sempre per primi, vedi quanto è successo con i girasoli (eco-schema 4), con la gestione delle alluvioni o sui progetti per la raccolta delle acque per irrigazione oppure con “Mediterranea” (tanto da farci un caso nazionale con false accuse e ricatti). A volte essere i “primi della classe” senza riuscirci diventa un boomerang e quanto accaduto con la loro gestione dei Consorzi Agrari ne è esempio evidente: nelle Marche (Pesaro, Macerata ed Ascoli) quelli che gestiscono tramite CAI hanno lasciato attive una decina di agenzie in tutto, mentre quello di Ancona (rimasto indipendente) si accinge ad aprire la n° 30. Vogliamo poi parlare dell’Associazione Italiana Allevatori? Forse su quella sarebbe meglio stendere un velo pietoso, così come sulla sua sede Nazionale a Roma che è stata venduta.
Domanda Unica: di che aziende parliamo
Ritornando alla Domanda Unica, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Noi di Confagricoltura potremmo, forse, essere anche meno rapidi di altri, ma ci si dovrà dare atto che un conto è la compilazione della domanda Pac di un ex agricoltore in pensione con 2 ettari di terra, altra cosa è seguire aziende con 500/1500 ettari di estensione situati su 3 o 4 provincie se non addirittura a cavallo fra più regioni. Purtroppo, o per fortuna, la nostra base associativa è leggermente diversa, ma capiamo che possa risultare ostico da comprendere come concetto… Fare l’agricoltore, magari da pensionato, od essere un imprenditore agricolo sono due cose ben diverse.
Concludendo con il “simpatico” passaggio inerente “trattorate, braciolate e chiacchiere”, semplicemente ricordando che nell’organizzare manifestazioni, indossare cappellini, riempire pullman ed usare fischietti nessuno è più bravo dei gialli e solo un folle autolesionista si metterebbe in competizione. Soprattutto sul fronte delle “chiacchiere” loro sono certamente i più bravi come quando dichiararono 1.6 milioni di associati quando TUTTE le aziende agricole italiane (fonti ISTAT 2020) sono circa 1.3 milioni.
Per non parlare, poi, delle previsioni su quanti panettoni verranno venduti a Natale, sul numero di bagnanti che andranno sulle spiagge a Ferragosto od altre “fondamentali” informazioni del genere che hanno trasformato l’organizzazione in una sorta di grandissima agenzia stampa, sempre pronta a sfornare comunicati su qualsiasi aspetto inerente lo scibile umano.
Noi “miserrimi” rappresentanti dell’organizzazione più antica d’Italia, ci occupiamo SOLO DI AGRICOLTURA e, non avendo il collegamento diretto con il Padre Eterno, non riusciamo nemmeno a stimare i danni delle catastrofi ambientali addirittura prima che si concludano: bravi, bravi, bravi!
Direttore Confagricoltura Marche
P.S. – Sostenere che i soci delle altre organizzazioni l’anticipo Pac non lo vedranno “neanche con il cannocchiale” più che da primi della classe è un affermazione da “ripetenti” in quanto Agea ha assicurato che gli anticipi per la domanda unica verranno erogati, regolarmente, dal 16 ottobre al 30 novembre.