Speculazione prezzi sul grano, Confagricoltura chiama la Regione

"Si attivi per portare sul tavolo nazionale il problema delle importazioni fuori controllo"
Economia

Mentre si avvia a conclusione la campagna di raccolta del grano duro nella nostra regione, a tenere banco è la questione dei prezzi, come riportato ieri da Marche Agricole. Le prime indicazioni che giungono dalla due borse merci principali – Bologna per il centro-nord e Foggia per il sud – prefigurano un quadro estremamente preoccupante per le imprese agricole con quotazioni inferiori rispetto allo scorso anno e al di sotto degli stessi costi di produzione.

Ma c’è di più: di fronte ad imprese agricole che hanno immediata necessità di liquidità per indebitamenti con banche e fornitori, è difficile trovare commercianti disponibili agli acquisti proprio per l’incertezza sui prezzi. Nessuno compra ora non sapendo a quanto potrà rivendere. Un mercato praticamente fermo, in mano ad alcune lobby e ad importazioni incontrollate, con prodotti che alcuni addetti ai lavori sostengono che sfuggono anche ai controlli su embarghi e sanzioni internazionali.

Regione chiamata a fare la sua parte

Alessandro Alessandrini

Proprio alla luce di queste considerazioni, Confagricoltura Marche – che vanta come associate le maggiori aziende agricole che gestiscono la gran parte dei 90 mila ettari dedicati al grano duro – chiedono un intervento diretto della Regione, in maniera tale che si faccia portavoce di questo allarme nella Conferenza Stato-Regioni: “Se il Ministero ed il governo centrale continuano a rimanere sordi al grido di aiuto di tanti nostri agricoltori – evidenzia il direttore regionale Alessandro Alessandrini – non ci resta che rivolgerci agli enti locali. Regioni come le Marche, la Puglia o la Sicilia hanno la propria intera economia agricola basata sulla coltivazione dei cereali, non è possibile restare a guardare di fronte allo smantellamento di un’intera filiera unicamente per intenti speculativi o perché non si è in grado di controllare le importazioni. La questione è seria e speriamo che l’Assessore all’Agricoltura Andrea Maria Antonini recepisca questo problema e lo riporti presso le competenti sedi”.

 

Mauro Acciarri

Posizione in linea con quanto dichiarato da Mauro Acciarripresidente di Confagricoltura Ascoli e vicepresidente del COMAG – secondo il quale “molti imprenditori andranno pesatemene in perdita con queste quotazioni e se a ciò aggiungiamo anche la riduzione dei contributi Pac e le criticità eredita dalla scora campagna il risultato è tragico”. Scenario che si riflette anche sugli stoccatori, i quali, ha messo in guardia Acciarri, “di fronte alle incertezze del mercato non possono che essere estremamente prudenti nell’acquistare. Un circolo vizioso che corre il rischio di diventare molto pericolo e dirompente”.

Si completa la raccolta nelle Marche

Un campo di grano in zona di montagna

Un’estate bollente non solo per le alte temperature, quelle delle imprese agricole marchigiane che pure avevano ottenuto quest’anno produzioni che – con prezzi adeguati – sarebbero state in grado di compensare le perdite della passata campagna. Tra mare e collina il raccolto ha quasi sempre superato i 60 quintali ad ettaro, con punte di 70/80, mentre all’interno, dove rimane ancora un terzo di grano da raccogliere, siamo ovviamente su livelli inferiori, intorno ai 45/50 ettari, ma anche qui con punte interessanti. Il tutto, per una produzione complessiva che dovrebbe riportare le Marche a superare i 4,5 milioni di quintali di grano duro, tornando nelle medie storiche. Un risultato che, alla resa dei conti, non offre grandi prospettive.

 

Tags: Acciarri, Alessandrini, Grano duro, in evidenza, prezzi, speculazione

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