Hanno preso il via con buone aspettative le semine del cece, leguminosa che sta dando soddisfazione alle imprese agricole per un prezzo che, seppur ridotto rispetto ai 100 euro al quintale di qualche anno fa, resta sempre su livelli interessanti.

Coinvolte principalmente le zone collinari, essendo questa coltura sensibile a terreni stagnanti e comunque perfettamente adattabile anche a suoli poco fertili. Quattro le varietà che vengono utilizzate nella nostra regione, vale a dire Pascià, Cicerone, Alamo e Lambada. La semina su terreni affinati, meglio se arricchiti con una concimazione a base di fosforo, avviene con la tecnica di precisione, così da posizionare il seme ad una profondità uniforme di circa 3 centimetri, con una distanza tra le file di 50 cm x 6,5. A conti fatti sono 32 semi al metro quadro, dai quali si otterranno dalle 25 alle 27 piantine.
Coltura azotofissatrice – vale a dire senza bisogno di apporti di azoto chimico – il cece non ha bisogno di troppa acqua e si adatta pertanto ai cambiamenti climatici in atto. Soffre viceversa il clima umido che può causare attacchi di mallattie fungine (antracnosi, ruggine e fusariosi). Non richiede poi altri significativi interventi in campo fino alla raccolta, durante la stagione estiva – tra metà luglio e metà agosto – che avviene tramite una mietitrebbia da grano con le apposite regolazioni.

Lo stoccaggio vede ancora una volta il Consorzio Agrario di Ancona principale protagonista con oltre 13 mila quintali raccolti in oltre 700 ettari, ricoprendo un bacino che, oltre alle provincie di Pesaro, Ancona e Macerata, arriva anche a Rimini. La destinazione è totalmente indirizzata alle aziende conserviere agroalimentari.
Con una media di 18 quintali ad ettaro – ma la scorsa campagna condizioni meteo favorevoli ne hanno garantito 22 quintali – si prevede che nella nostra regione quest’anno verranno interessati circa 2 mila ettari di terreno, rappresentando una valida coltura da rinnovo dal momento che, terminata la raccolta, lascia poco residuo e apporta grandi quantità di azoto al terreno.