Anche le Marche si adeguano al decreto ministeriale del 2020 che prevede il riconoscimento dei vigneti storici ed eroici e da questo mese di marzo è possibile presentare la relativa domanda sul portale Siar per ottenere l’iscrizione nell’apposito Elenco regionale.
Quali siano i vigneti che possono fregiarsi di tale riconoscimento lo stabilisce la legge stessa. Per poter considerare storico un vigneto bisogna documentarne la presenza su quell’appezzamento da prima del 1960 e verificare la presenza di una di queste caratteristiche:
– essere coltivato con forme di allevamento tradizionali legate al territorio di produzione e documentabili;
– avere particolari sistemazioni idrauliche agrarie considerate tradizionali o di elevato pregio paesaggistico come il terrazzamento, il ciglionamento, il rittochino, il cavalcapoggio, il girapoggio o la spina.
Possono classificarsi, viceversa, eroici quei “vigneti ricadenti in aree a rischio di dissesto idrogeologico o situate in aree ove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione, o aventi particolare pregio paesaggistico e ambientale”. E dunque le caratteristiche richiesto sono una delle seguenti: avere una pendenza superiore al 30%; essere ad una altitudine superiore ai 500 metri sul livello del mare, ad esclusione dei vigneti situati su altopiani (si definisce un vigneto situato in “altopiano” se localizzato ad una altitudine superiore a 500 metri e con pendenza media inferiore al 4%); essere su terrazze o gradoni.
Qual è il vantaggio di avere un vigneto iscritto all’elenco dei vigneti storici o eroici?
La legge stabilisce che per tutelare e valorizzare questi vigneti potranno essere stanziati fondi e strumenti specifici all’interno delle misure dell’Ocm vino per una delle seguenti finalità: promuovere le pratiche tipiche di coltivazione e conduzione, come l’uso di particolari forme di allevamento e di sesti di impianto, l’inerbimento, l’uso di pali in legno ecc..; il mantenimento delle sistemazioni idraulico agrarie e di strutture permanenti come muretti a secco; l’uso di vitigni autoctoni, o tipici, o riconosciuti nei disciplinari di produzione; la promozione e la pubblicità legate alla viticoltura storica ed eroica.
Dal momento della presentazione della domanda, gli uffici regionali avranno 60 giorni di tempo per verificare il possesso dei requisiti per ottenere l’iscrizione all’elenco., Trascorso tale termine, la domanda si considera accolta in virtù del principio del silenzio assenso.
Vigneti storici ed eroici, anche le Marche si adeguano
Da questo mese di marzo possibile presentare la domanda per l'iscrizione all'Elenco regionale